Caso Messina, il processo ricomincerà a Catania

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ProcessoVerdetto emesso ieri dalla Corte di Cassazione in merito al Caso Messina. Annullata la sentenza del “processo Lembo“, e gli atti sono stati rinviati alla Corte d’Appello di Catania. Annullata, nello specifico, l’assoluzione del giudice Giovanni Lembo per l’aggravante di associazione mafiosa. Nel 2008, infatti il magistrato era stato condannato in primo grado a cinque anni, mentre in secondo grado i giudici avevano riformulato in aggravante semplice.

Anche per il maresciallo Antonio Princi la sentenza è stata annullata, così come per Marcello Mondello, l’ex gip al quale i giudici avevano confermato la condanna a 7 anni.Ecco cosa è accaduto per ricostruire brevemente la storia: si tratta di un caso giudiziario molto seguito a Messina. Gli imputati, due ex giudici messinesi, e un ufficiale dell’Arma, avrebbero secondo l’accusa manipolato le dichiarazioni dell’ex boss Luigi Sparacio.

Alla fatta dei conti però rimasero poi in piedi solo le condanne nei confronti di Mondello e dello stesso Sparacio, senza invece permanere quella rivolta a Lembo. Quest’ultimo era accusato di aver pilotato la collaborazione di Sparacio, del quale parlò Ug Colonna, il penalista che denunciò la falsità di tale collaborazione. Sparacio entrò in scena in particolare dopo la morte del boss messinese Domenico Cavò, e intraprese i rapporti con Michelangelo Alfano e Santo Sfameni. Questo, infatti, emerse dai racconti di diversi pentiti. Marcello Mondello, invece, fu ricollegato proprio a Santo Sfameni, per quanto riguarda l’archiviazione del caso che coinvolgeva Gerlando Alberti Jr e Giovanni Sutera, aguzzini di Graziella Campagna, la giovane di Saponara ritrovata morta a Forte Campone, perchè con il suo lavoro in lavanderia aveva visto troppo.

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