Barcellona? La Corleone di Messina. E la Commissione Antimafia pretende chiarezza sulla discarica di Mazzarrà Sant’Andrea

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La Commissione Antimafia ha concluso i suoi lavori in città e ha tracciato un quadro non incoraggiante della realtà messinese. Le priorità emerse nel corso dei colloqui istituzionali sono risultate chiare: 1) occorre far luce sulla gestione dei rifiuti nella discarica del Comune di Mazzarrà Sant’Andrea. A tal fine Rosy Bindi, presidente della Commissione, ha spiegato che i deputati quivi operanti utilizzeranno il potere investigativo di cui dispongono per muovere le opportune leve che consentano di far luce su questa delicata vicenda; 2) bisogna sostenere la Procura di Barcellona, non soltanto a parole ma con atti concreti. Verrà così patrocinata la richiesta di potenziamento dell’organico e si darà eco alla necessità, avvertita da più parti, d’istituire una sezione specializzata del Tribunale Misure di Prevenzione; 3) bisogna monitorare le criticità del territorio. Barcellona, in particolare, risulta il centro nevralgico delle attività criminali di Cosa Nostra. Una “criminalità imprenditoriale”, secondo l’on. Francesco D’Uva (M5S), che compromette il tessuto sociale della provincia. Barcellona, in altri termini, sta a Messina come Corleone sta a Palermo, un dato che la Bindi farà presente al Csm e al Ministero della Giustizia.

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