Torna il derby e inizia oggi una settimana di grande passione per le due città dirimpettaie: domenica 14 settembre alle ore 18 allo stadio Oreste Granillo di Reggio Calabria, Reggina e Messina si affronteranno in quello che sarà il 70° derby dello Stretto della storia calcistica.
Prima di quest’incontro, infatti, Reggina e Messina si sono incontrate 69 volte con 6 derby in serie A, 18 derby in serie B, 29 derby in serie C, 4 in Coppa Italia e 12 in Coppa Italia di serie C. Quello di domenica sarà il 30° in serie C.
Il bilancio complessivo è leggermente favorevole ai siciliani, che hanno vinto 29 derby a fronte dei 24 conquistati dalla Reggina. I pareggi sono stati 16.
Momento storico di grande entusiasmo e appartenenza, il derby dello Stretto ha sempre rappresentato per le due tifoserie il momento più importante della stagione calcistica. Un momento atteso anni, per cui fervono grandi preparativi. La storia dei derby è storia di gol, parate e rigori ma emozioni non solo in campo, anche fuori. E’ storia di coreografie e striscioni mozzafiato, è storia di spionaggio reciproco tra tifoserie e di striscioni rinviati alle giornate successive, è storia di passione, è storia di tifo, è storia di festa. Come quella che ci sarà domenica allo stadio Granillo.
Sono passati 7 anni e mezzo dall’ultimo derby, era il 18 aprile 2007 e le due squadre dello Stretto militavano in serie A. Una partita arbitrata da un giovanissimo Nicola Rizzoli, che dal Granillo è arrivato al Maracanà dove pochi mesi fa ha diretto la finalissima dei Mondiali Germania-Argentina. La Reggina vinse quella partita 3-1, condannando i biancoscudati alla seconda retrocessione consecutiva in serie B. Il settore ospiti era tristemente vuoto, solo poche decine di affezionati presenti ma senza i gruppi Ultras che avevano abbandonato la squadra per contestazione nei confronti della famiglia Franza che era alla guida della società.
Una retrocessione fatale quella per il Messina, che nel 2008 dopo una stagione anonima in serie B, veniva abbandonato dai Franza: un gesto che ha significato il fallimento della società. Nel 2008 la nuova Acr Messina, che rileva in tribunale il titolo sportivo dell’FC Messina Peloro dei Franza, milita in serie D dove rimane arrancando per cinque lunghe stagioni, nei campi di terra battuta della provincia peloritana e anche di quella reggina. Poi l’arrivo di Lo Monaco e le due promozioni consecutive, nel 2013 dalla D alla Seconda Divisione di Lega Pro e lo scorso anno dalla Seconda alla Prima Divisione di Lega Pro, che vale adesso l’accesso alla Lega Pro unica che proprio quest’anno la Reggina ha ritrovato a causa dell’amara retrocessione dalla serie B, 19 anni dopo l’ultima volta. Una storia molto meno travagliata, quella degli amaranto, dallo scorso derby dello Stretto fino ad oggi: altre due stagioni di grande prestigio in serie A, poi 5 anni in serie B tra alti e bassi, una semifinale playoff raggiunta con Atzori nel 2011 e la retrocessione di pochi mesi fa proprio nell’anno del Centenario.
Adesso è di nuovo derby, un derby che mancava da tempo a tutti. Mancava ai tifosi della Reggina stanchi di sentire la parola “derby” per le partite con il Crotone. Mancava soprattutto ai tifosi del Messina che vedevano, con frustrazione, la Reggina in altre categorie ed erano costretti ai derby con le squadre secondarie di Reggio Calabria e della sua provincia (Hinterreggio, Valle Grecanica, Gioiese). E che adesso, ovviamente, hanno tanta voglia di riscatto. Arrivano con 3 punti in meno in classifica, dopo il pessimo inizio di stagione (sconfitta 1-0 a Barletta, pareggio 2-2 raggiunto in extremis al San Filippo ieri contro la Lupa Roma) mentre la Reggina è prima in classifica dopo il 2-2 casalingo dell’esordio contro la Casertana e la vittoria di ieri sul campo della Paganese 1-2. Inizia una settimana di passione, in vista della festa di domenica. Il derby è tornato.
