Rossano, vertenza Ecoross. L’amministratore Pulignano: “Goffo e maldestro tentativo di CGIL E UIL”

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“La rivendicazione della richiesta di conversione del contratto da part-time (30 ore settimanali) a full-time (36 ore settimanali) avanzata dai lavoratori del cantiere di Rossano, seppure apparentemente legittima, è da considerare solo ed esclusivamente un’aspettativa, non certo un diritto acquisito”.

L’amministratore unico della Ecoross, Walter Pulignano replica alla presa di posizione delle organizzazioni sindacali Cgil e Uil e alla rappresentanza sindacale unitaria che nelle ultime ore hanno proclamato una giornata di sciopero. Il manager aziendale nel premettere che saranno comunque garantiti i servizi essenziali precisa che quanto riportato nella nota sindacale altro non è che un goffo e maldestro tentativo di trasformare in diritto ciò che è da considerare un possibile obiettivo di un gruppo di lavoratori del cantiere di Rossano.

L’azienda Ecoross respinge con forza le accuse di chiusura alle relazioni sindacali, sempre improntate al rispetto reciproco, e della contrattazione. “In quest’ultimo periodo– afferma Pulignanole parti sociali perseverano in un atteggiamento ostativo nei confronti di un’impresa impegnata nel garantire da sempre i livelli occupazionali, puntuale nei pagamenti, che ha introdotto le premialità, che investe in sicurezza e innovazione tecnologica, che non licenzia ma assume andando in netta controtendenza con il dato regionale, nazionale e internazionale. E tutto questo nonostante il periodo di forte e sofferente contrazione dell’economia italiana! Non a caso, anche nelle ultime ore, non passa giorno che non si debba prendere atto di continue manifestazioni di protesta da parte di lavoratori e di precari che rivendicano, costoro – a giusta ragione – sussidi e indennità arretrate e maturate da anni, contrariamente a quella parte delle maestranze  del cantiere di Rossano che, difese da Cgil e Uil e non consce della gravità sociale oggi in atto, chiedono una trasformazione del contratto all’azienda al fine di vedersi aumentare orario di lavoro e stipendio nella consapevolezza, è qui l’aggravante, dell’impossibilità a poter soddisfare la domanda perchè allo stato non sussistono i presupposti tecnico/economici da parte dell’azienda stessa. Il netto rifiuto delle organizzazioni sindacali al dialogo e al confronto, il loro incauto e poco lungimirante atteggiamento hanno prodotto una evidente degenerazione della vertenza confluita nell’interruzione delle attività. A più riprese, l’azienda, al fine di tentare un momento di mediazione con le OO.SS., ha esposto in sede di contrattazione il progetto pilota ‘Porta a porta spinto’ che dal 1 ottobre 2014 partirà in via sperimentale in contrada Donnanna. Traguardi e obiettivi, se raggiunti, potranno consentire l’estensione di tale attività ad altre zone della città. È in questo contesto che, previo apposito capitolato di spesa da parte dell’ente, potrebbero sussistere le condizioni per la trasformazione del contratto a full-time di una parte o di tutte le maestranze. Un percorso lineare che, attraverso una opportuna azione di concertazione, poteva nel tempo trovare un graduale accoglimento delle rivendicazioni, tutelando in tal modo gli interessi sia dei lavoratori sia dell’azienda. Al contrario si è preferito lo scontro a tutti a costi. Si ritiene pertanto infondato il motivo per il quale le OO.SS ricorrano allo sciopero, palesando una fantomatica violazione dei diritti contrattuali previdenziali e salariali. La società  Ecoross, contrariamente a quanto affermato dai sindacati ha sempre provveduto, pregiudicando anche interessi economici-aziendali, a versare prima di ogni cosa la giusta retribuzione mensile  nonché 13^ e 14^ mensilità  e i contributi previdenziali e assistenziali. La società Ecoross – conclude Pulignanoè una delle poche imprese che non ha in essere giudizi aventi ad oggetto questioni previdenziali e salariali”.

La Ecoross si riserva di adire la Commissione di Garanzia circa l’attuazione della legge sullo sciopero nei servizi pubblici essenziali.

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