Reggio: ultimo week-end di programmazione per il Globo Teatro Festival

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CK3D7571Le mille sfaccettature della vita, lo scorrere dell’esistenza, le crisi dell’essere umano, da quelle interiori a quelle “collettive”, economiche e sociali. È un percorso completo anche quello del secondo week-end di programmazione del Globo Teatro Festival, festival internazionale di teatro nel Parco di Ecolandia. La seconda parte di questa edizione estiva è iniziata alla grande, venerdì, con “La Parola Padre” di Gabriele Vacis, prodotto dai Cantieri Teatrali Koreja e con un cast internazionale di attrici: Irina Andreeva (Bulgaria), Alessandra Crocco (Italia), Aleksandra Gronowska (Polonia), Anna Chiara Ingrosso (Italia), Maria Rosaria Ponzetta (Italia), Simona Spirovska (Macedonia). Uno spettacolo di altissima qualità, come tutti quelli che si sono visti al Globo Teatro Festival, ottimamente interpretato e con una costruzione/distruzione e ricostruzione continua della scenografia costituita da duecento contenitori plastici che sono diventati, nel loro insieme, il settimo attore sul palco. Un attore dalla forma cangiante in un continuo processo di reinvenzione degli spazi di vita. Una coinvolgente interpretazione per le sei attrici che hanno espresso non solo l’apprezzamento per il festival ma anche per il suo pubblico che più d’una ha definito come preparato, capace di creare grande empatia e molto attento: “Un bellissimo pubblico – hanno sottolineato – che abbiamo sentito molto vicino. La situazione è veramente molto intima, raccontiamo storie molto intense, personali e non sai mai come può reagire lo spettatore; in questo caso è stato molto bello perché abbiamo sentito anche una forma di protezione da parte della gente che ha partecipato con noi allo spettacolo”. Stasera, sabato 6 settembre ci sarà un doppio appuntamento con il festival: alle ore 21.00 “Cells” e alle ore 22.00 “Un uomo in fallimento”. Se “La parola padre” ha messo in scena la ricerca di identità attraverso radici e vite declinate in sei modi differenti, con Cells si entra nel mondo del dolore questa volta visto da parte di una sola donna.

G67C0230La performance, rappresentata in tutta Europa e ora per la prima volta in Calabria, scritta, diretta e interpretata dall’eccezionale Sláva Daubnerová, è ispirata all’omonima e celebre serie di installazioni scultoree di una delle più straordinarie rappresentanti d’arte visiva del ventesimo secolo, Louise Bourgeois. Si tratta di un’opera artistica creata negli anni ’80: una serie di sei celle unite e separate da raggruppamenti di porte e finestre. Stanze delimitate da pareti-celle di acciaio da cui si affacciano porte e finestre di vetro, prigioni senza possibilità di fuga contenenti frammenti corporei, mobili, specchi e diversi oggetti della vita di tutti i giorni. È la storia di un “modello” di donna che decodifica il dolore e le Celle ne rappresentano diversi tipi, il dolore fisico, emotivo e psicologico, il dolore mentale e quello intellettuale. Un performance intensa e universale perché, come diceva Louise Bourgeois: “L’esistenza dei dolori non può essere negata. So che non posso fare nulla per eliminarli o sopprimerli. Non posso farli sparire, sono qui per rimanere”.
A seguire, alle ore 22.00, si entra nel mondo della crisi economica contemporanea con “Un uomo in fallimento”, una prima nazionale al Globo Teatro Festival con uno spettacolo greco per la regia di uno dei più promettenti giovani registi italiani, Francesco Bonomo e con Chris Tantalakis, Spiridon Xenos, Dimitra Charitopoulou.

G67C1021Un gruppo di artisti provenienti dalla Grecia e dall’Italia si è confrontato sui tratti che accomunano l’orizzonte artistico-culturale di questi due Paesi e sulla condizione socio-economica che li attraversa decidendo di portare in scena l’opera scritta da David Lescot. “Un Uomo in fallimento” contestualizza perfettamente ciò che accade in un preciso “tempo” sociale: il nostro. Il testo è ispirato ad una legge che permette a chiunque abbia dei debiti di vendere quanto in suo possesso per estinguerli completamente. L’uomo raccontato da Lescot perde tutto quello che ha in una lenta e inesorabile spoliazione dei suoi beni materiali, preparandosi ad una seconda possibilità di esistenza. Lo spettacolo è una produzione Progetti Carpe Diem/La Casa delle Storie, in collaborazione con l’Istituto Francese di Cultura di Salonicco, l’Istituto Italiano di Cultura di Salonicco et Atene, con il sostegno del  Teatro Nazionale della Grecia del Nord e del Consolato Generale di Francia a Salonicco e con il patrocinio dell’Ambasciata di Grecia a Roma. Domenica sera, 7 settembre, alle ore 21.00, Bruce Myers chiuderà la Summer Edition del Globo Teatro Festival con “Il grande inquisitore”, tratto da “I Fratelli Karamazov” di Dostoevskij. Il grandissimo attore inglese, che ha terminato venerdì il workshop per attori su Shakespeare e che in tutte queste sere ha rappresentato una presenza discreta ma prestigiosa tra il pubblico del festival, assistendo a tutti gli spettacoli in programma e facendo sentire il suo sostegno e apprezzamento per il Globo Teatro Festival, ci porterà con la sua interpretazione in Spagna, a Siviglia, durante il  periodo più buio dell’Inquisizione, quando ogni giorno venivano accesi roghi e gli eretici venivano bruciati. Lo spettacolo con la regia del grande Peter Brooke ha girato il mondo e ora arriva anche a Reggio Calabria.

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