Reggio: 13 anni di servizio per l’Associazione Attendiamoci Onlus

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Era il 27 settembre 2001 e a Reggio Calabria quattro studenti universitari ed un giovane prete decisero di dare vita ad una realtà associativa, nel “segno” di un sogno condiviso: “cambiare il mondo”, iniziando dall’agire sulla propria realtà di appartenenza, un territorio bello quanto difficile.
Sabato 27 settembre, al Villaggio dei Giovani (bene confiscato alla criminalità organizzata, nel quale si sta realizzando un centro residenziale per la formazione continua), l’associazione Attendiamoci ha festeggiato il tredicesimo anniversario dalla sua fondazione.
Tredici anni di servizio, di volti, di storie che hanno portato l’associazione a diventare, sempre più, punto di riferimento per le giovani generazioni reggine, occupandosi della prevenzione del disagio giovanile e della promozione delle risorse personali, attraverso un metodo educativo basato sulla formazione giovane-giovane. È stata un’occasione per ringraziare giovani ed adulti che, con fatica e dedizione, quotidianamente, si adoperano nel costruire occasioni di crescita per i ragazzi della nostra città. Ai festeggiamenti per l’anniversario associativo non è voluto mancare il nostro arcivescovo, Mons. Giuseppe Fiorini Morosini, che, a fronte dei numerosi impegni pastorali, è intervenuto, ricordando ai presenti che tra la speranza e la realtà si pone la fatica. “Attendiamoci si muove nell’ottica di una prospettiva evangelica, che racchiude il mistero stesso della vita che vince sulla morte. Siamo chiamati alla fatica, non possiamo sottrarci perché è bello accogliere i nostri fratelli, aiutandoli a gustare la vita”, ha concluso l’arcivescovo.
E’ stata, ancora, un’occasione per rinnovare la collaborazione con istituzioni ed enti impegnati nella formazione, rappresentati dal Rettore dell’Università Mediterranea, Prof. Pasquale Catanoso, e dal Rettore del seminario arcivescovile, don Salvatore Santoro.
La serata si è aperta con la presentazione delle nuove identità visive, di un look rinnovato per essere al passo con i tempi e con le nuove esigenze comunicative, mantenendo, fin dal logo, ben definiti gli ideali associativi: il nuovo elemento grafico – presentato da Giuseppe Cotroneo, socio di Attendiamoci, che ha curato, insieme ad altri ragazzi, l’elaborazione del brand – sintetizza 13 anni di attività, abbracci, accoglienza. La “A” stilizzata diventa tenda aperta, lasciando ai fruitori la possibilità di intravedere una figura umana che accoglie a braccia aperte ma anche la croce di un Cristo che accoglie nella libertà della laicità. È stato anche un momento di condivisione con la cittadinanza, con i circa trecento presenti, delle nuove offerte formative attivate per l’anno sociale 2014/2015: due percorsi formativi rivolti ai ragazzi delle scuole superiori (il martedì ed il giovedì pomeriggio), fatti di incontri settimanali volti ad aiutare i giovani a creare relazioni significative per la propria crescita ed a mettersi in gioco e mettere a frutto talenti e competenze acquisite; un percorso pensato per gli universitari, per dar loro la possibilità di una formazione completa, attraverso laboratori di coworking, con l’intento di sviluppare una cultura imprenditoriale, tramite visite in aziende, riscoprire le abilità manuali dei mestieri artigianali, collaborare con l’Università proponendo percorsi di orientamento; ed il progetto “Impre-Giro”, viaggi in città italiane per incontrare esperienze imprenditoriali ed eccellenze nazionali e cogliere le idee innovative e il modo di fare impresa. E ancora, la scommessa educativa delle “Officine del Lavoro”, un progetto nato in un immobile, ubicato a Lazzaro, donato all’associazione dalla famiglia Ursino-Canale. La struttura accoglierà, all’interno dei laboratori, giovani spinti dall’intuito imprenditoriale e dalla voglia di fare del loro sogno un’esperienza concreta. È già attivo un laboratorio di falegnameria e sta per essere avviato un laboratorio del gusto. Da qualche anno, Attendiamoci ha varcato i confini della nostra città ed ha attivato due sedi, a Milano e a Pavia, gestite da giovani reggini che studiano in queste città. L’idea è quella di offrire attività formative ed accoglienza alle matricole perché, come ha raccontato Francesco Sofo, “La difficoltà iniziale per un ragazzo che va via dalla propria città è ambientarsi, e creare un clima familiare ti fa trovare le giuste motivazioni per vivere gli anni universitari lontano da casa”. A Milano è stato attivato un cammino formativo che offre visite in impresa, incontri con professionisti ed istituzioni, esperienze residenziali per crescere e poter contribuire, tornati a casa arricchiti da queste esperienze, a migliorare il proprio territorio. La parola, quindi, al presidente dell’associazione, don Valerio Chiovaro, che ha voluto fare una sintesi di questi 13 anni. Attendiamoci c’è, con le sue strutture: la Casa dei Giovani, che da otto anni offre quotidianamente servizi alla città; il Villaggio dei Giovani, nei quali i ragazzi ricevono una formazione teorica e pratica, attraverso i laboratori di falegnameria e stamperia; la Bet Midrash, in cui si fa famiglia, si vive uno accanto all’altro, comunitariamente e con disciplina; il bene di Lazzaro, dono ricevuto per trasformarlo in occasione per i giovani; c’è con la Casa editrice, ulteriore strumento di formazione; con 48 soci e tantissimi volontari, adulti che sostengono e stimolano a continuare. “Noi non ci siamo per noi stessi –ha continuato don Valerio – ma per i giovani della nostra città, dei quali leggiamo il disagio, la noia, il narcisismo. Quelli che ci devono essere sono le istituzioni: negli ultimi anni, però, le maglie della rete si sono “allargate” ed è più difficile lavorare in sinergia”. Il presidente ha sottolineato il pericolo da allontanare, che è l’invecchiamento del cuore, ma le tante scommesse e sfide lanciate (la squadra di calcio, la band musicale, i laboratori, per citarne alcuni) costituiscono linfa vitale. Il Prof. Catanoso, nel rivolgere un augurio all’associazione, ha condiviso la sensazione che ha ricevuto da questa serata: il profumo di un impegno evangelico che aiuta a rimanere uniti in questo servizio. E ad impreziosire la serata e a conclusione della rassegna di musica dal vivo, dal titolo “Live@Village: la musica del cambiamento”, che dal mese di giugno ha offerto alla città spettacoli di musica live ospitando, a titolo gratuito, band reggine, si è svolto un evento unico, il concerto de “I Tamburi di Luca Scorziello”. Il percussionista, che vanta numerose collaborazioni musicali con artisti di fama nazionale ed internazionale, ha sposato pienamente la causa associativa, in un’ottica di collaborazione affinché la musica incontri i giovani ed i giovani incontrino la musica, coinvolgendo i presenti in uno spettacolo vibrante in cui ritmo, eleganza e leggerezza si fondono insieme.
Una serata coinvolgente, una occasione per fare sintesi di quanto realizzato e per ripartire, arricchiti e rinnovati, verso nuove sfide formative, con risposte da dare ai tanti giovani della città, da sostenere ed aiutare per continuare insieme a seguire quel sogno, sempre più realizzabile, di “cambiare il mondo”.

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