A Messina serve una rivoluzione sanitaria. Beppe Picciolo lancia la “stroke unit”

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La querelle Papardo-Piemonte tiene ancora banco. Giusto ieri la consigliera comunale Antonella Russo ha invitato il primo cittadino ad intervenire affinché Vullo tornasse formalmente sui suoi passi, revocando l’accorpamento.

Sulla vicenda si è soffermato il parlamentare regionale Giuseppe Picciolo. “Dobbiamo fare sistema per salvare le strutture già esistenti, che non vanno né chiuse né ridimensionate ma semplicemente specializzate”. Con queste parole, il leader del Patto dei democratici per le Riforme ha lanciato la sua proposta: “L’idea forte è quella di inserire a pieno titolo nel sistema sanitario messinese l’istituto Ircss Bonino Pulejo attribuendo gli 80 posti letto disponibili dell’Irccs, già programmati, per la lungo degenza di neurologia presso il Piemonte. Con questo «accorpamento» si potrebbe dar vita ad una «stroke unit» proprio al Piemonte”.

La stroke unit è un reparto speciale, dedicato alle malattie cerebrovascolari e prevede un’unità di ricovero con 4-15 letti dedicati ai pazienti con ictus. Spesso afferisce ai reparti di Neurologia, in altri casi è all’ interno dei reparti di Emergenza.

Il Piemonte, mantenendo quindi un Pronto Soccorso pienamente a norma e la dotazione organica dei posti letto attualmente in dotazione, sarebbe in grado di garantire tempestività per il trattamento dei primi interventi per le patologia più rischiose (quali ictus e patologie cardio vascolari e neurologiche) mentre, avvenuta la stabilizzazione si darebbe seguito al trattamento super specialistico degli interventi eseguiti smistando i pazienti al Papardo o Policlinico, in caso di patologie cardiocircolatorie di competenza interventistica, od ai Neurolesi per tutto quanto concerne la neurologia degli stadi comatosi o vegetativi”.

Picciolo non ha dubbi: solo così potremo difendere le prerogative di ogni presidio. “Il Piemonte in questa logica diverrebbe il fulcro del primo soccorso cittadino ed anche per quanto concerne tutto il sistema di day hospital ambulatoriale, incluse ostetricia e ginecologia, e ciò garantirebbe una corretta programmazione dei parti nei due centri specializzati della città che resterebbero il Policlinico per la zona sud ed il Papardo, adeguatamente potenziato ed integrato in parte dal personale in atto operante al Piemonte, per la zona nord”.

Centrale diverrebbe, pertanto, l’istituto Bonino Pulejo: “si capisce dai numeri e dalla qualità degli operatori del Centro Neurolesi che, nella dotazione attuale, dispone di altissime professionalità perfettamente integrabili con il progetto di «stroke unit» dell’Ospedale Piemonte, nonché dalla facilità di accesso ai fondi di ricerca e programmazione ministeriali di cui l’Ircss è diretto interlocutore istituzionale”.

Concludendo il suo ragionamento, Picciolo parla apertamente di una mini-rivoluzione sanitaria, ispirata alla massimizzazione delle utilità esistenti.

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