Messina, prevale la linea Signorino. Al Consiglio si va verso l’approvazione del Piano di Riequilibrio

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foto accorintiQuesta sera il Consiglio Comunale dovrà approvare o respingere il Piano di Riequilibrio varato dalla Giunta. Se dal consesso civico dovesse arrivare una bocciatura, per la città si aprirebbe automaticamente la strada del dissesto. Accorinti, su suggerimento del duo Signorino-Le Donne, sta tentando di scongiurare questa ipotesi per salvaguardare il potere discrezionale di Palazzo Zanca in merito a come riqualificare la spesa. Lo spettro del default è stato così agitato come uno spauracchio, qualcosa di potenzialmente letale per la salute economica del Municipio.

Se le impressioni che abbiamo raccolto in queste ore si riveleranno corrette, dall’aula consiliare dovrebbe arrivare disco verde, nonostante le critiche per la mancata condivisione dei progetti.signorino La stessa aula respingerà quanto prima il Consuntivo 2013, ritenendolo inadeguato e strutturalmente deficitario. Non a caso l’Amministrazione, conscia del pericolo, ha forzato la mano calendarizzando prima il Piano, al fine di evitare ricadute disastrose. Agendo in siffatta maniera, il Consiglio da un lato prenderà atto degli indirizzi espressi dalla Giunta, dall’altro non avallerà le lacune riscontrate – basti pensare ai debiti delle partecipate – rimandando alla Corte dei Conti la valutazione ultima.

L’idea di poter sacrificare l’autonomia della squadra di governo a tre commissari liquidatori appare l’incubo peggiore per l’establishment di Cambiamo Messina dal Basso. Eppure l’esempio di Milazzo avrebbe dovuto far sorgere qualche perplessità: sì, perché dopo un breve lasso temporale di ardui sacrifici, dalla provincia si levano oggi voci di speranza, quella speranza che a Messina si sta via via affievolendo non sotto la scure neo-liberista, come sostengono alcuni, ma sotto i colpi di sciabola inferti da una politica miope o poco accorta.

lo presti e sturnioloRenato Accorinti crede nel valore della legalità e predica la trasparenza. Quanto si sarebbe rafforzata la sua posizione se avesse dato retta ai suoi ex consiglieri scettici, quella Nina Lo Presti e quel Luigi Sturniolo che tante parole hanno speso sui meccanismi partecipativi? Accorinti ha scelto una strada diversa, andando incontro a obiezioni spietate. Perché se il dissesto non c’è, per ammissione dello stesso Sindaco, sarà difficile domani parlare di una situazione disperata, ereditata dalla politica del malaffare dell’Ancien Regime.

La strada del risanamento dei conti pubblici è tortuosa e temiamo che il cammino intrapreso renderà impossibile accertare eventuali responsabilità dolose. Il Sindaco ha compiuto le sue scelte ascoltando gli assessori. Oneri e onori della carica.

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