Mafia, ecco il video di “Addiopizzo” per convincere le vittime a denunciare

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addiopizzoRaccogliere fondi per sostenere la lotta al racket di Addiopizzo Catania, Palermo e Messina e allo stesso tempo convincere le vittime del pizzo a denunciare. E’ l’obiettivo di un cantautore catanese, Paolo Antonio, che ha arrangiato uno dei suoi brani, “Piacere Salvatore”, e ne ha fatto un videoclip virale, uno di quei video che si condividono su Facebook per raggiungere piu’ persone possibile, che e’ possibile acquistare su iTunes, Google Play e nei principali store digitali a 0,99 euro. La raccolta fondi, denominata “Salvatore taglia il pizzo”, sara’ presentata dopodomani a Catania alle 10.30 nella sede di Addiopizzo di via Grasso Finocchiaro 112. Il brano racconta la storia di un imprenditore siciliano che non trovando lavoro pensa di aprire un’attivita’ e si ritrova a fare conti con la burocrazia e a subire la richiesta del pizzo, che arriva puntuale dopo qualche settimana. Salvatore decide di denunciare. Va controcorrente e si libera dal pizzo, che nel video viene ironicamente rappresentato con un pizzetto attaccato sul mento, tagliato via da un carabiniere-barbiere. La regia e’ dei Fratelli Bruno e Fabrizio Urso. L’arrangiamento e’ di Carlo Longo. “Con questo video – spiega Paolo Antoniovoglio incoraggiare tutti gli imprenditori che si trovano in questa situazione a denunciare immediatamente. La vivacita’ del brano, che e’ un vero e proprio tormentone, serve proprio a sdrammatizzare la richiesta del pizzo per far passare il messaggio che denunciare e’ possibile”. “Inoltre – aggiunge il cantautore – vorrei dare un aiuto concreto a chi ogni giorno e’ in prima linea nella lotta al racket, cosi’ ho avuto l’idea di lanciare una raccolta fondi e di chiamarla proprio “Salvatore taglia il pizzo”‘. Il video e’ autoprodotto, realizzato senza il sostegno di sponsor ne’ di etichette discografiche. Tutti i personaggi sono interpretati da Paolo Antonio che indossa i panni ora di Salvatore, ora del mafioso in un divertente gioco delle parti. “Diversi travestimenti – conclude Paolo Antonioche vogliono mostrare una Sicilia fatta di siciliani un po’ vittime e un po’ carnefici di se’ stessi, dove tutti hanno qualche responsabilita'”.

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