Alitalia non può smantellare: Picciolo attacca Renzi e Crocetta

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Ricorrere agli scafisti per arrivare in Italia. Potrebbe essere una prerogativa non soltanto dei nordafricani, ma anche dei siciliani. Lo dice, con molta malizia e con poca rassegnazione, il deputato regionale Beppe Picciolo, solerte nel denunciare lo smantellamento della flotta Alitalia in Sicilia.

La chiusura della sede di Catania e la conseguente cancellazione dei voli disposta dalla compagnia viene apertamente criticata dal deputato all’Ars: “Abbiamo pagato di tasca nostra, quale cittadini siciliani, al pari di quelli del Trentino o della Lombardia per il risanamento dell’Azienda «colabrodo» Alitalia che, dopo anni di sperperi sempre destinati alle rotte di collegamento nazionali ed internazionali che privilegiavano all’80% le città del centro-nord, si è riciclata in terra araba ed ha deciso di intraprendere una nuova politica aziendale che, guarda caso, parte con un atto che è una penalizzazione delle rotte siciliane. Il Governo nazionale assiste in totale silenzio a questa nuova mortificazione della nostra economia regionale ed al relativo isolamento turistico. Ma noi deputati regionali non vogliamo restare in silenzio attendendo che il nostro destino venga deciso nelle oscure stanze di qualche palazzo romano o milanese“.

Nasce così l’idea di elaborare una mozione indirizzata a Crocetta, affinché il Governatore si attivi con Renzi per ripristinare l’ordine: perché rinunciare alle tratte aeree vuol dire minare nelle fondamenta qualsiasi progetto di sviluppo turistico, ossia qualunque prospettiva che valorizzi, almeno in parte, le bellezze storiche, artistiche, culturali e paesaggistiche del territorio.

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