Messina, l’Autorità Portuale spacca il Nuovo Centro Destra

StrettoWeb

Nino Germanà continua a manifestare il proprio scetticismo in merito all’accorpamento dell’Autorità Portuale con quella di Gioia Tauro. Il consigliere regionale in quota NCD si è così espresso sul disegno in oggetto: “Applaudire una opzione come quella che è stata sostenuta e che vede un’unica realtà che ci leghi a Gioia Tauro non ha senso: si tratta di scegliere una sorta di male minore tra l’accorpamento a quell’ authority Catanese o a quella della provincia calabrese. Noi dobbiamo pensare a difendere la sovranità di casa nostra, a pretendere la leadership in questo contesto che vede un ente produttivo a capo di un porto che vanta primati al livello nazionale. Sì alla riforma portuale dunque; sì all’Authority dello Stretto ma rendendo Messina protagonista e non subordinata a nessuno specie ad una realtà portuale come quella di Gioia Tauro che non vanta attività floride bensì in calo: diminuzione della produttività dello scalo con conseguenti esuberi del personale, per non parlare della grave situazione del tessuto economico che ruota attorno al porto calabrese, notoriamente permeato da interessi riconducibili alla criminalità organizzata. E riteniamo davvero che tutto questo sia il modo migliore per offrire nuove opportunità a Messina e provincia?”.

Resta di diverso avviso Vincenzo Garofalo, parlamentare nazionale del partito d’Alfano e fermo sostenitore del progetto:  “in termini per così dire «strategico/ideali», il compito di noi politici, grazie al contributo fondamentale offerto dal dibattito tecnico in corso sull’argomento e che vede protagonisti gli ordini professionali, è quello di porre a questa riforma dei “paletti” tali per cui Messina e Milazzo possano, non solo sulla carta ma anche da un punto di vista sostanziale e formale avere un ruolo di centralità; dare, in sintesi, «struttura» alla riforma creando le condizioni affinché, quella che in termini ideali è una svolta, a mio avviso epocale, lo sia anche nei fatti”.

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