Un’alternanza tra episodi problematici e potenzialità che si è riflessa negli interventi dei relatori: Cosimo Sframeli, carabiniere e scrittore, autore con Francesca Parisi del libro A ‘ndrangheta, protagonista in prima linea durante il periodo dei sequestri, ha ripercorso quella drammatica stagione non trascurando di evidenziare la ricchezza della cultura grecanica, che negli anni ha imparato a riconoscere ed apprezzare: «Per combattere i comportamenti scorretti non basta la legalità ma ci vuole la giustizia, che si ottiene con la forza di dire no incentivando l’arte e la cultura». Anche Fausta Rigoli e Rocco Lupini, madre e figlio sequestrati negli anni ’80, seppur ricordando come «i sequestrati non sono riconosciuti come vittime di mafia», hanno riaffermato la necessità di andare oltre il dolore per continuare a vivere come abitanti di un Aspromonte che vuole rinascere: «Ognuno ha la propria storia», ha sottolineato Lupini, «io ho deciso di andare via e poi tornare a fare l’imprenditore perché credo nelle possibilità di questa terra». Una ripartenza possibile se costruita dal basso: «La questione meridionale è stata trattata come questione criminale» ha evidenziato Bombino «nessuno aveva mai chiesto a quelli che vengono considerati come gli abitanti per eccellenza del Parco, i pastori, quali erano le loro esigenze, le loro necessità: noi lo abbiamo fatto, utilizzando il loro patrimonio esperienziale per aiutarci nell’avvistamento degli incendi, stimolando il senso di appartenenza alla montagna». Non dimenticando che, per andare oltre, occorre superare l’alternativa mare-monti «l’Aspromonte è il suo mare, arriva fino alle sue coste».
Durante il dibattito, è stato offerto un rinfresco a cura dell’hotel Le Sirene.
Scilla in Passerella stasera si sposta al Lido Francesco: alle ore 21, la #Calabriaoltre gli inchini, con Giovanni Ladiana – padre gesuita, Stefano Musolino – magistrato antimafia, Alessio Magro, Alessandro Russo e Paola Bottero – giornalisti – moderati da Josephine Condemi.