Si’ al carcere preventivo per chi adesca minorenni

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Sì al carcere preventivo per chi adesca minorenni. Lo sottolinea la Cassazione, ricordando che “la custodia cautelare in carcere è da considerare adeguata a fronteggiare il pericolo” di recidiva. In particolare, la Terza sezione penale ha dichiarato inammissibile il ricorso di un 30enne della capitale, indagato con l’accusa “di aver tentato di indurre una 16enne – adescata su internet tramite un profilo Facebook altrui – a prostituirsi, partecipando a feste private, in cui avrebbe dovuto esibirsi indossando solo un perizoma ed intrattenere i partecipanti, lasciandosi palpeggiare”.

Nei confronti del 30enne, il Tribunale di Roma, con ordinanza del 10 gennaio 2014, ha disposto la custodia cautelare in carcere. La difesa, in Cassazione, ha lamentato l’eccessività della misura ma piazza Cavour ha dichiarato inammissibile il ricorso. In particolare, la Suprema Corte ha sottolineato il pesante quadro indiziario a carico dell’indagato, “desumibile dai termini dell’approccio informatico e dai ripetuti contatti, anche di persona con la minore”.

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