Reggio, Demi Arena a StrettoWeb: “questa città era diventata un gioiello, adesso solo macerie”

StrettoWeb

demetrio arenaE’ pacato come sempre nel suo stile, ma poi ad un certo punto sbotta Demi Arena: “ci hanno distrutto la città, la nostra città, la nostra Reggio. Era diventata un gioiello. Pulita, accogliente, con servizi adeguati alle esigenze dei cittadini. Da tutt’Italia ci guardavano con stupore e interesse, eravamo un esempio e in Italia quando un esempio viene dal Sud, vale doppio“. Poi il disastro.

Incontriamo Arena, 55 anni e ultimo Sindaco di Reggio Calabria, eletto dal popolo con il 57% delle preferenze nel maggio 2011.

Arena03In sei mesi la mia amministrazione ha fatto tantissimo, oltre a gestire un’emergenza finanziaria e sociale molto pesante si è impegnata a progettare e completare e rendere fruibili numerose opere programmate dall’amministrazione Scopelliti, basti pensare a piazza Italia, il centro civico di Pellaro, il parco di Ecolandia ad Arghillà“, rivendica oggi Arena quando parliamo di quello che sta succedendo al canile di Mortara con l’occupazione dell’associazione Dacci Una Zampa “era l’estate 2012 quando ho bandito la gara per l’affidamento in gestione del canile che si compone di due parti ben definite, un’area sanitaria ed una rifugio, con la possibilità di ospitare oltre 450 cani. Il servizio sanitario pubblico, ovviamente, è compreso. Poi tutto si è bloccato con l’arrivo dei commissari” ed è da qui che vogliamo iniziare la nostra intervista a pochi giorni dalla decisione del Consiglio di Stato che ha confermato lo scioglimento.

cancellieriE’ stata l’ennesima scelta che conferma quanto diciamo da tempo – dice Arena a StrettoWeb – Lo Stato su Reggio ha voluto compiere una scelta esemplare e autoritaria. E’ stata una scelta nata da una necessità politica locale, quella del centro/sinistra di eliminarci con un tackle irregolare in quanto per più di dieci anni non riuscivano a competere nelle urne, e hanno avuto la loro sponda nell’ex ministro Cancellieri“.

Una specie di complotto, quindi, con la regia della Cancellieri?

No, nessun complotto. A prescindere dalle pressioni politiche, lo Stato ha voluto fare una scelta esemplare ma l’ha fatto con metodi ingiusti. La vicenda di Reggio, più che nell’alveo di uno Stato di diritto, sembra ricordare la favola di Fedro “Il lupo e l’agnello”. La Cancellieri s’è limitata a curare la colonna sonora, utilizzando la canzone di Branduardi “Alla fiera dell’est”.

Ma allora com’è possibile che siano emerse tante inesattezze?

“La mia amministrazione è durata sei mesi, poi è arrivata la commissione d’accesso. Le inesattezze nascono dal tipo di lavoro delle commissioni d’accesso, i cui commissari hanno lavorato senza colloquiare con le istituzioni territoriali limitandosi a seguire il sistema del “cliccaggio”. Hanno inserito i nomi degli amministratori, delle aziende e dei cittadini che avevano avuto rapporti con l’amministrazione comunale, li hanno messi nella banca dati, hanno visto parentele e frequentazioni anche lontane, e hanno fatto un pastone assurdo inserendo tutti i dati nella relazione senza alcun riscontro. La relazione che ha portato allo scioglimento è fallace. Il paradosso è che questa relazione dalla legge è definita un “documento di alta amministrazione”, che ha determinato tutti gli atti conseguenti dallo scioglimento alle sentenze dei tribunali e che ha assunto il valore di verità assoluta. Oggi in tanti sono stati assolti, ci sono delle cause in corso, tantissimi cittadini, professionisti e società hanno fatto causa contro quella relazione“.

palazzo-san-giorgioQFatto sta che poi il Comune è stato sciolto, e oggi la città è allo sbando. La gente è incazzata, in molti pensano che sia tutta colpa vostra e altri ce l’hanno con i commissari ma danno comunque a voi la colpa di aver causato il commissariamento.

Beh, dire che sia colpa nostra oggi significa andare contro i fatti. Noi abbiamo governato Reggio fino a tre anni fa. Cos’era Reggio tre anni fa? Era meglio o peggio di oggi? Ve lo siete dimenticato? Reggio con noi era diventata un gioiello, c’erano servizi che funzionavano, la Leonia e la Multiservizi tanto discusse e poi distrutte e rase al suolo, pulivano e curavano Reggio con coinvolgimento e grande entusiasmo, sentendosi protagonisti del progresso della città. Ogni giorno la città veniva pulita, il verde era curato, all’alba gli operatori svuotavano i cassonetti e profumavano le strade con l’essenza di bergamotto. Abbiamo fatto nuove piazze, nuove strade, opere pubbliche. Avevamo piani precisi per l’asfalto nelle strade, non c’erano le buche e le voragini di oggi. Sembra di ricordare un’altra città, invece era Reggio. E’ stata una stagione esaltante di cui tutti hanno fatto parte, non possiamo dimenticarcelo. Quando si parlava di Reggio fino al 2010 e 2011 tutti si toglievano il cappello, ogni volta che c’erano delle elezioni il centro/destra prendeva il 75%, oggi in tanti hanno la memoria corta ma noi siamo stati protagonisti e artefici di una stagione straordinaria di cui dopo due anni di commissariamento sono rimaste solo macerie“.

Second ballot to elect italian PresidentAnche l’on. Rosy Bindi ha bacchettato i commissari in una sua recente visita in città. 

Adesso è facile che anche la sinistra getti le colpe sui commissari, ma la gente deve sapere che sono stati loro a volerli. Hanno tifato per il commissariamento, quella sera hanno gioito, hanno brindato, parlavano di liberazione quasi come se noi fossimo il male assoluto e come se poi la città non avrebbe avuto più problemi. Dopo due anni, possiamo dire che il commissariamento per cui loro hanno brindato, ha prodotto solo sfaceli lasciando una città praticamente rasa al suolo. Della nostra Reggio non è rimasto più nulla. Reggio è stato il primo comune capoluogo sciolto per mafia, abbiamo provato sulla pelle di una grande città cosa significa il commissariamento. Prima erano stati sciolti solo piccoli comuni, si erano creati danni a ristrette comunità locali di cui ingiustamente nessuno si era mai interessato. Adesso con l’esempio di Reggio è giunto il momento di modificare questa norma sugli scioglimenti dei comuni, perché non portano a nulla e, anzi, non fanno altro che favorire la criminalità“.

ReggioPiazzaItaliaLe macerie della Reggio di oggi, quindi, sono da imputare esclusivamente ai commissari?

Ma certamente, a prescindere dagli uomini la responsabilità è di uno strumento che a detta di tutti non è adeguato a raggiungere gli obiettivi che la legge si prefigge. Mi domando come potevano tre funzionari dello Stato gestire un territorio come Reggio Calabria quando nemmeno un centinaio di amministratori riusciva a stento ad amministrare la città. In ogni città d’Italia e del mondo, quando viene eletto un nuovo sindaco già dopo pochi mesi o un anno viene giudicato per quello che fa. Prendete Marino a Roma, Pisapia a Milano, Fassino a Torino, De Magistris a Napoli, Accorinti a Messina. Qui a Reggio i commissari ci sono da due anni, e vogliamo ancora continuare a dire che è colpa di chi c’era prima?

piazza italiaLe condizioni economiche del Comune?

Sono assolutamente nella norma di tutti gli altri enti pubblici italiani. Il Comune di Reggio nel 2012 aveva 117 milioni di disavanzo, un terzo di Messina, un decimo di Roma, un ventesimo di Napoli, un trentesimo di Torino. A causa della crisi, l’Unione Europea e lo Stato centrale hanno tagliato i finanziamenti agli enti locali e tutti ne hanno risentito. Reggio fa parte dell’Italia e non poteva esserne immune. Non c’è un solo comune in Italia che non abbia avuto e che non abbia problemi economici. C’è chi dice che abbiamo speso troppo, ma noi non abbiamo speso, abbiamo investito, avevamo trasformato Reggio in un gioiello. I problemi economici ci sarebbero stati comunque come ci sono stati in tutte le altre città, anche se noi non avessimo fatto nulla. Perché sono dipesi da altri fattori esterni (crisi, tagli dei finanziamenti ecc. ecc.). Oggi sono in difficoltà tutti gli enti, anche quelli che non avevano fatto investimenti per la crescita e lo sviluppo. E comunque i problemi non sono solo i soldi…

Duomo1Cioè?

Noi avevamo fatto un programma che avrebbe consentito alla città di superare il momento di difficoltà attraverso strumenti innovativi come la dismissione del patrimonio edilizio, non certo aumentando le tasse mettendo le mani in tasca ai cittadini. Ci sono tante opere finanziate e pronte da anni. Adesso stanno iniziando i lavori del Corso, si stanno completando quelli di via Filippini, ma ancora non è aperto il cantiere di piazza Duomo, il Tapis Roulant doveva arrivare in via Reggio Campi ed è fermo così come il parco lineare Sud. Sono tutte opere che avevamo sbloccato tre anni fa“.

palazzo_san_giorgioNelle audizioni della commissione antimafia, Rosy Bindi non l’ha voluta ascoltare e non ha voluto ascoltare neanche Scopelliti.

Ha deciso di ascoltare esclusivamente esponenti del centro/sinistra, politicizzando anche la commissione antimafia, evidenziando di essere ancorata ad una vecchia politica che ormai anche i leader del suo stesso partito stanno cercando di rottamare, seppur con grandi difficoltà. Se poi non mi ha voluto sentire perché sono stato il Sindaco sciolto per ‘ndrangheta, allora dico che sono pronto in ogni momento a confrontare la mia moralità e la mia storia personale con la sua. Dalla lettura delle sentenze si rileva che la mia amministrazione è stata sciolta tra l’altro per atti amministrativi attivati in epoca antecedente all’amministrazione disciolta, alcuni addirittura diversi decenni prima. Oggi Rosy Bindi da la colpa ai commissari, ammettendo anch’essa che occorre cambiare la normativa ma non si pone nessun problema rispetto alla fase che riguarda la commissione d’accesso, non si pone alcun problema rispetto all’attendibilità di una relazione che ha determinato lo scioglimento di Reggio. E’ la dimostrazione di una cultura fondata sulla doppia morale, questo secondo aspetto alla Bindi non interessa perché ha portato allo scioglimento di un’amministrazione politicamente a lei avversa“.

Demetrio-ArenaAdesso tra pochi mesi si tornerà al voto e la città avrà nuovamente un’amministrazione eletta in modo popolare. Intanto, però, c’è chi tenta di spogliarla in continuazione (vedi Agenzia dei Beni Confiscati, TAR e molto altro)…

Finalmente si torna a votare.. Ne abbiamo bisogno. Reggio è diventata un disastro perché manca la politica. Devo amaramente rilevare che purtroppo la comunità reggina non reagisce, non si indigna rispetto all’ingiustizia e ai soprusi. A Reggio ci siamo divisi, è stato questo il problema più grave. Abbiamo perso quell’identità comune che faceva della nostra città una grande comunità, a prescindere dalla politica e dall’appartenenza. Quando paventavamo i rischi di un possibile commissariamento della città, la comunità non ha compreso qual era il vero pericolo pensando che la partita fosse una resa dei conti su un livello politico. Oggi purtroppo sono i cittadini che ne pagano le conseguenze, ma noi l’avevamo detto in tempi non sospetti. Ho visto con piacere come gli avvocati e gli ordini professionali si siano mobilitati contro la chiusura del TAR. Sono al loro fianco in questa battaglia che non è solo una battaglia di categoria, ma è davvero una battaglia in difesa della città. Registro però il dispiacere che quando il comune stava per essere sciolto, queste stesse categorie e gli ordini professionali non si sono impegnati così tanto per evitarlo. C’è stato un manifesto con 500 autorevoli firme contro lo scioglimento, a cui altri anziché aderire si sono impegnati a fare la radiografia per ricercare chissà quali motivi avessero portato a quelle firme. Tra pochi giorni, il 14 luglio, celebreremo l’anniversario della Rivolta del 1970. E’ stato un momento storico molto importante per la nostra città. Era una Reggio unita, come lo è stata fino a qualche anno fa. Reggio deve ritrovare unità e compattezza, perché solo in quelle situazioni è forte. Ogni volta che s’è divisa, invece, ha dimostrato debolezza ed è indietreggiata. Noi, invece, vogliamo ricominciare a crescere e a guardare al futuro in modo positivo“.

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