Gli avvocati difensori, Candeloro Parrello, Renato Vigna e Davide Vigna, oltre a riscontrare la genericità degli elementi d’accusa a carico degli Arena, hanno evidenziato l’assenza di prove da cui poter ricavare la loro reale partecipazione ai numerosi episodi di danneggiamento.
Tali episodi risalgono al 2007, quando l’esercizio commerciale suddetto era stato preso di mira da persone che restavano ignote; da qui sono partite alcune intercettazioni telefoniche, dalle quali emergeva che i possibili esecutori dovevano identificarsi in Salvatore e Massimo Arena, di Melicuccà.