‘Ndrangheta, bombe Reggio, imputato: “False accuse Lo Giudice”

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Si e’ detto estraneo ai fatti contestati sostenendo che le accuse fatte dal pentito Antonino Lo Giudice sono false. Uno dei tre imputati, Antonio Cortese, ha reso dichiarazioni spontanee nel processo in corso a Catanzaro per gli attentati del 2010 contro la sede della Procura generale di Reggio Calabria e l’abitazione del Procuratore generale Salvatore Di Landro e per l’intimidazione all’ex procuratore, ed ora capo della Procura di Roma, Giuseppe Pignatone. Per la vicenda delle intimidazioni a Reggio Calabria il boss e collaboratore di giustizia Antonino Lo Giudice e’ stato condannato alla pena di 6 anni e 4 mesi. Nel processo in corso a Catanzaro sono imputati Luciano Lo Giudice, fratello del boss pentito Antonino, Antonio Cortese e Vincenzo Puntorieri, questi ultimi ritenuti gli esecutori materiali degli attentati. Al processo ai tre imputati si e’ giunti dopo le dichiarazioni di Antonino Lo Giudice, che si e’ autoaccusato di essere stato il mandante degli attentati del 2010 a Reggio. Nell’udienza di stamane Cortese ha contestato punto per punto le dichiarazioni di Nino Lo Giudice affermando che con lui c’erano rapporti di amicizia, divertimento e lavoro mentre con Consolato Villani, altro collaboratore di giustizia, c’erano rapporti di conoscenza avendolo visto solo sporadicamente. Cortese ha anche chiesto un confronto con i due Lo Giudice e Villani. I giudici di Catanzaro, intanto, hanno conferito incarico al perito Antonio Petitto di trascrivere alcune intercettazioni ed hanno disposto l’acquisizione delle ordinanze e di alcuni atti di un procedimento penale che si e’ concluso in primo grado a Reggio.

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