E’ stato l’assessore al turismo Dario Russo, aprendo i lavori a sottolineare la “valenza culturale dell’iniziativa”, illustrando quelli che saranno i progetti attuati dal Comune partendo dalla mostra itinerante al Castello di Milazzo, nel convento delle Benedettine; composta da 10 tavole donate da Lelio Bonaccorso, che rappresentano alcune delle diverse modalità di come le donne possano essere vittime di violenza. Seguirà un ciclo di tre film sulle tematiche femminili durante la rassegna cinematografica estiva prevista all’interno della cittadella fortificata, fra i quali ci sarà “Un giorno perfetto” del 2008, un film diretto da Ferzan Òzpetek tratto dall’omonimo romanzo di Melania Gaia Mazzucco, che racconta un’ossessione amorosa che termina in tragedia. E quindi l’intitolazione delle strade, sulle quali si è soffermato il sindaco Pino. “Prima dell’insediamento di questa Amministrazione – ha detto – Milazzo non aveva strade intestate alle donne. Abbiamo aperto questo filone istituendo la via delle Gelsominaie della Piana; oggi proseguiamo nell’ambito di “Posto occupato”, individuando altre donne significative della storia cittadina e non solo. Per questo abbiamo pensato a Anna Cambria e Graziella Campagna, strappate alla vita in modo assurdo, ma anche alle giornaliste Ilaria Alpi e Maria Grazia Cutuli, vittime della violenza della guerra e ancora altre donne simbolo della determinazione come Rosa Balistreri o Goliarda Sapienza, per tornare più indietro – quale simbolo di una piaga, la violenza femminile che non ha tempo – al periodo greco con Ipazia”.
Dopo l’intervento dell’assessore alle pari opportunità, Stefania Scolaro che ha apprezzato l’iniziativa “Posto occupato”, proprio per evitare che la quotidianità sommerga drammi sociali, ricordando che già lo scorso anno l’Amministrazione ha riservato “quel” posto nelle varie manifestazioni svoltesi al teatro Trifiletti, a Palazzo D’amico e al Castello, ha concluso Maria Andaloro spiegando che il progetto vuole essere “un gesto concreto dedicato a tutte le donne vittime di violenza. Ciascuna di quelle donne, prima che un marito, un ex, un amante, uno sconosciuto decidesse di porre fine alla sua vita, occupava un posto a teatro, sul tram, a scuola, in metropolitana, nella società. Questo posto vogliamo riservarlo a loro”.