Messina, l’isola della discordia: sarà un’estate di passione?

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Isola CairoliL’isola contesa, l’isola che non c’è, l’isola di pace e l’isola della disgrazia. Quanti appellativi sono ruotati attorno all’area pedonale di Cairoli, quante energie sono state assorbite da un lungo ed estenuante dibattito, fatto di “pro” e “contro”, di fans e di nemici, di supporters e di avversari.

Da un lato l’Amministrazione, solerte nel dichiarare il recupero del centro, nuovamente consegnato alla cittadinanza; dall’altro i commercianti, terrorizzati dalla crisi e pronti a salire sulle barricate pur di osteggiare il provvedimento. In mezzo la cittadinanza, quella semplice, quella confusa, quella che non vorrebbe rinunziare alla nuova realtà (sic) pur comprendendo le difficoltà di chi esercita un’attività professionale in loco.

Dopo aver passato un inverno ad accapigliarsi sulla questione, la comunità messinese rischia di dover sacrificare all’isola anche l’estate. Sì, perché il provvedimento con cui essa è stata istituita dovrebbe scadere a breve, ma la Giunta – nell’esercizio delle sue funzioni – ha manifestato la volontà di prorogare il progetto per 45 giorni, qualora il Consiglio non ratifichi prima il Piano Urbano del Traffico redatto sotto l’occhio vigile dell’assessore alla Mobilità.

Insomma, è l’isola della discordia: Accorinti ne fa una questione di credibilità personale e l’associazione Millevetrine, composta dai commercianti soddisfatti dall’Amministrazione, riconosce la bontà dell’operato del primo cittadino. Apriti cielo: tasto dolente e faida aperta. Quanti hanno congiunto nel tempo acredine e scetticismo ribadiscono come l’area pedonale evidenzi oggi tutti i limiti di una politica cittadina basata su “approssimazione, dilettantismo e disinteresse”.

Così fra esposti in procura, richieste di risarcimento e diffide giudiziali, la guerra va avanti, colpo su colpo, muro contro muro, e le scadenze imminenti lungi dal rasserenare gli animi, li esasperano.

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