Bufera su MessinAmbiente: Santalco contesta l’assunzione dei supermanager. Contratti blindati quando i lavoratori sono in protesta

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SantalcoTenute fuori dal consuntivo per i debiti, le partecipate messinesi fanno ancora discutere. A puntare l’attenzione sullo stato di salute di MessinAmbiente stavolta è Giuseppe Santalco, già capogruppo di Felice per Messina, solerte critico dell’Amministrazione cittadina.

In una lettera al Sindaco Accorinti, Santalco evidenzia dubbi e perplessità sui manager della partecipata: “L’Amministrazione comunale ed i rappresentanti legali di Messinambiente hanno disatteso il contenuto dell’art. 12 commi 1 e 2 del Regolamento Comunale sul conferimento degli incarichi esterni che si applica anche alle società partecipate” afferma l’esponente del consesso civico nella sua missiva. “Difatti –  prosegue – i responsabili delle partecipate e delle società in house hanno l’obbligo di comunicare alla preventiva attenzione del Dirigente «Aziende Partecipate», tutti i provvedimenti di incarico che comportano impegni di spesa per consentire di effettuare i controlli previsti dal Regolamento e porre in essere eventuali azioni correttive necessarie ad eliminare elementi di illegittimità delle procedure”.

Il ritardo nel fornire la documentazione al Dirigente responsabile avrebbe quindi inibito i controlli preventivi sulle assunzioni di Ciacci e Rossi. Assunzioni ampiamente contestate.

Proprio il super-manager finisce nel mirino di Santalco. Intanto, rileva il consigliere, ai sensi “dell’ art. 4 comma 3 ciaccidella Legge Regionale 11.5.2011 n° 7”, come amministratore Ciacci avrebbe diritto non all’indennità riconosciutagli di 61.175,86 €, bensì a quella di  36.705,12 € lordi annui. Di più: l’uomo che deve istituire la differenziata porta a porta in città beneficia, per contratto, di spese viaggio, vitto, alloggio e taxi o auto aziendale, in palese contrasto “con il contenuto dell’art. 84 comma 3 D.Lgs. 267/2000 il quale testualmente recita: «Agli amministratori che risiedono fuori dal capoluogo del comune ove ha sede il rispettivo Ente spetta il rimborso delle sole spese di viaggio effettivamente sostenute»”. Ancora: come già aveva evidenziato in altre circostanze, Santalco sottolinea che – in qualità di Commissario Liquidatore – Ciacci non sta liquidando alcunché, rimodulando semmai il servizio offerto dall’azienda con un diverso percorso nella gestione dei rifiuti.

Sul contratto di Raphael Rossi, assunto come co.co.pro, Santalco alza ulteriormente il tiro: l’Amministrazione “sembrerebbe non aver rispettato l’obbligatoria ricognizione dell’eventuale personale interno, non avendo effettuato alcuna procedura comparativa”. Ciascun dirigente, prima di procedere al conferimento un incarico professionale, ha il dovere di verificare se l’Ente non disponga quantitativamente o qualitativamente di professionalità adeguate nel proprio organico, sì da evitare inutili costi aggiuntivi. Ciò non sarebbe stato fatto e, sempre secondo Santalco, non è chiaro se tale operazione sia stata indicata all’attenzione della Corte dei Conti, stante il monitoraggio di quest’ultima sugli incarichi di consulenza.

Insomma, il giudizio è pessimo, poiché “le spese del personale di Messinambiente provocano direttamente un danno ai cittadini essendo ricomprese nei costi della TARI”. La denuncia arriva proprio oggi, allorquando Clara Crocè guida gli operatori di MessinAmbiente sul molo Norimberga per avere garanzie sulla sicurezza e sulla quattordicesima mensilità.

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