Rizziconi (RC): albero tagliato davanti casa per costringere un consigliere comunale a dimettersi

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La cosca Crea avrebbe provocato l’isolamento di un ex amministratore comunale, allo scopo di annullarne l’azione politica non gradita e determinando anche, attraverso le dimissioni dei consiglieri comunali, lo scioglimento degli organi di governo locali. E’ quanto hanno accertato gli investigatori della Squadra mobile di Reggio Calabria e del Commissariato di Gioia Tauro che questa mattina hanno arrestato, su disposizione della Dda di Reggio Calabria, 16 persone tra cui esponenti della cosca di ‘ndrangheta di Rizziconi e tre ex consiglieri comunali. Le indagini sono partite all’indomani delle elezioni amministrative del 2010 alla quale aveva partecipato una sola lista, essendo la seconda esclusa per irregolarità. Secondo quanto accertato, la cosca riuscì a costringere un consigliere comunale a presentare le dimissioni. Gli ex amministratori locali arrestati sono Vincenzo Alessi, Girolamo Cutrì e l’ex assessore allo sport e allo spettacolo Domenico Rotolo.

Con il taglio di un albero sulla via d’accesso dell’abitazione la cosca Crea costrinse il consigliere comunale Michele Russo a presentare le proprie dimissioni e determinare così lo scioglimento del consiglio comunale di Rizziconi. L’episodio è emerso nelle indagini, che hanno portato ai sedici arresti eseguiti questa mattina dalla Polizia nel reggino. Per questa vicenda dovranno rispondere del reato di estorsione aggravata il boss Teodoro Crea, Antonio Crea e Domenico Russo.

Pressioni per determinare appalti e servizi. E’ quanto viene contestato dalla Dda di Reggio Calabria alla cosca Crea, colpita questa mattina da 16 arresti eseguiti dalla Polizia. Appare significativo quanto accaduto in occasione del rinnovo dei servizi di vigilanza, del valore di 300mila euro annui, alla centrale elettrica a turbogas costruita a Rizziconi dalla Ansaldo Energia di Genova per conto del consorzio Rizziconi Energia. In tale vicenda, le indagini hanno evidenziato che la cosca Crea, attraverso Giuseppe Crea che oggi risulta latitante, aveva manifestato l’intenzione di scalzare la ditta Eurogol di Reggio Calabria per farvi subentrare la Securpol di Osvaldo e Giuseppe Lombardo (padre e figlio) di Villa san Giovanni, entrambi arrestati per concorso esterno in associazione mafiosa. Per questa vicenda, il 28 agosto 2011 vennero esplosi alcuni colpi calibro 12 contro la guardiola degli addetti alla vigilanza della centrale elettrica. Un altro episodio simile, e più grave, si è manifestato tre mesi dopo, a novembre, a colpi di kalashnikov.

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