“Dalla Calabria (politica) di oggi ci si può aspettare di tutto… anche una legge elettorale che alza la soglia di sbarramento al 15 per cento per coalizione e al 4 per cento per i partiti all’interno, nonché la soglia del 15 per cento anche a movimenti e partiti che si presentano da soli”. Lo afferma in una nota il Presidente del Movimento Reggini Indignati Attilio Minca.
“É quindi evidente che una giunta e un consiglio ormai delegittimati dalle dimissioni del suo presidente e che dovrebbero, ora, solo limitarsi alla normale amministrazione dell’ente, approvino una legge che toglierebbe sul nascere (secondo i loro calcoli) la speranza di andare al governo regionale movimenti d’opinione (M5S) o movimenti territoriali che potrebbero unirsi per creare un nuovo e vero polo civico, privo di lacci e lacciuoli che potrebbe staccare la regione dal cordone di potere e malaffare che ora la tiene a se stretta. È una vergogna alla quale non c’è limite, ma un rimedio esiste! Un grande polo civico (e d’opinione) dove il M5S e gli altri movimenti territoriali si fondano nella ricerca della legalità, del buon governo col solo intento di rendere i calabresi protagonisti delle loro scelte, del loro futuro, della loro Calabria! E non solo, tutto ciò si può benissimo allargare ai comuni in cui si voterà a novembre, primo tra tutti Reggio Calabria.
“Perciò – conclude Minca – il Movimento Reggini Indignati promuove e invita tutti i movimenti territoriali e i rappresentanti del M5S calabro ad un tavolo dove dialogare con un solo scopo: il bene della Calabria.
Tutto ciò ha un piccolo costo: celerità e decisionismo; il tempo è poco”.