Reggio, parla l’ex assessore Martorano: “dopo 19 mesi voglio dire la mia”

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Stamane l’ex assessore al Decentramento, Anagrafe e Protezione Civile del Comune di Reggio Calabria, Giuseppe Martorano, ha convocato una conferenza stampa con la volontà di chiarire alcuni punti che lo riguardano direttamente come politico, come volontario e come cittadino, ma soprattutto che riguardano la situazione attuale della città.

In riferimento a quest’ultimo punto, è risultata chiara ed evidente la denuncia di Martorano nei confronti della terna commissariale, che “non ha voluto o saputo ascoltare le esigenze delle associazioni e che non ha tenuto conto del valore che queste ultime possono dare alla città”.

Presenti quest’oggi insieme a Giuseppe Martorano, anche il Direttore della Cidec, Confederazione Italiana degli esercenti commercianti, Luana Surace, e il Segretario Generale della stessa associazione, Sergio Marino.

“Recentemente – ha esordito Marino – è stato avviato un bando per il recupero del decoro urbano. Già noi come associazione avevamo avanzato delle proposte. Oggi come non mai – continua – si sente l’esigenza che tutti, stampa, cittadini, istituzioni, si impegnino per far risplendere Reggio. Ad oggi abbiamo una città che non riesce ad accogliere i suoi cittadini, figuriamoci i turisti! Noi abbiamo già chiesto di incontrare il prefetto cittadino e tutta la commissione per capire in che tempi e in quali modi si deve portare avanti la riqualificazione cittadina. Rappresentiamo, inoltre, anche molto esercenti commercianti, ed è proprio per questo che vogliamo dire NO all’abusivismo commerciale, un ulteriore danno recato alla città, ma soprattutto vogliamo spenderci, come abbiamo già fatto in passato, per il settore del turismo. Si deve ripartire – tuona Marino – da una cultura dell’ospitalità che si è persa. I primi turisti, in molte città di Italia e del mondo, sono i cittadini stessi”.

Marino, ponendo l’attenzione sull’importanza del “recupero della cultura dell’ospitalità”, vuole rimarcare il degrado in cui versano molti luoghi cittadini, anche quelli simbolo di Reggio. Nessun bagno pubblico, i giardini cittadini lasciati a morire, piazze abbandonate, strade piene di buche, esercizi commerciali chiusi, ecco solo alcuni dei tasti dolenti di Reggio Calabria.

“Dobbiamo ripartire – riprende a dire Marino – dai luoghi simbolo di questa città, con azioni concrete, recuperando i valori dell’associazionismo e del volontariato”.

La rinascita, la ripartenza, sono le due parole chiavi su cui ruota l’intera azione che si vuole portare avanti, un’azione che diventerà concreta già da domenica prossima, con Piazza Orange. Da questa piazza, infatti, si desidera “ripartire”, promuovendo anche nelle zone limitrofe una serie di eventi che si snoderanno durante tutti i weekend dell’estate reggina, fino ad arrivare alle giornate dedicate alla Festa Mariana. Proprio in concomitanza con queste giornate, la Cidec ha proposto di dar vita alla notte bianca, sempre nella zona di Piazza Orange, in modo tale da coinvolgere anche tutti gli esercizi commerciali adiacenti.

“Non abbiamo chiesto nulla al comune – specifica Sergio Marino – se non la concessione del suolo, e il tutto sarà fatto a costo zero per la città”.

Dinnanzi a tutti i presenti, una scritta, trasmessa attraverso uno schermo, racchiude il senso dell’incontro odierno, “Reggio mai più così”, uno “slogan” a cui si accoda anche l’ex assessore Martorano, rimarcando soprattutto la situazione in cui è stato lasciato il Gruppo comunale Volontari di Protezione Civile, del quale era lui stesso coordinatore generale.

“Oggi il gruppo – dichiara Martorano – poteva rappresentare una risorsa per la città, invece siamo stati visti, soprattutto dai commissari, come delle persone che volevano sottrarre qualcosa ai cittadini, ai lavoratori. Adesso, quantomeno, i volontari hanno una sede, ma continuano a rimanere inascoltati. A me è stato tolto l’incarico di coordinatore, ma nessuno mi potrà mai privare della mia indole da volontario, ed è sulla base di questa che oggi mi batto per tutti i volontari che hanno dato e continuano a dare tanto alla città, per le associazioni e per me, che per anni ho dovuto subire attacchi e calunnie per cose che non ho fatto”.

Martorano, si ricordi, è uno dei nomi, facenti parte dell’ex Giunta Arena, ritenuti incandidabili alle elezioni regionali, provinciali, comunali e circoscrizionali al primo turno elettorale successivo allo scioglimento del Comune di Reggio Calabria, avvenuto 19 mesi fa.

“Dopo ben 19 mesi – ha sottolineato Martorano – oggi voglio dire la mia su come realmente sono andati i fatti”.

E per testimoniare la sua verità, l’ex assessore ha consegnato ai presenti una documentazione, le cui pagine attestano, nero su bianco, quanto registrato dalla Commissione di Accesso al Comune di Reggio Calabria nei suoi riguardi, una sua riservata indirizzata al Prefetto Vincenzo Panico e il verbale di audizione, che secondo quanto riferito oggi da Martorano, racchiude cose mai trasmesse.

“Tra queste cose – dice Martorano – la più importante che ho fatto in veste di assessore non è mai stata diffusa, ossia la creazione, da me voluta e mai attuata, della tracciabilità degli interventi, tramite la quale ogni cittadino, chiamando il Comune, potrebbe seguire ogni sua pratica”.

Questo punto è solo uno dei tanti che Martorano stamane ha voluto evidenziare; un altro, ugualmente importante, si rifà sempre alla situazione dei volontari della Protezione Civile: “La parte burocratica – dichiara – ha sempre alzato una barricata nei confronti dei volontari, ma si ricordi che un volontario non toglie ai lavoratori uno straordinario, ma offre una risorsa in più anche per i lavoratori stessi. Mi auguro – continua l’ex assessore – che il futuro sindaco di Reggio metta al primo posto l’importanza della partecipazione popolare, l’albo delle associazioni e il gruppo della Protezione Civile. E al Presidente del Consiglio Renziha voluto anche dire Martorano – chiedo che sia nominato un delegato capace di portare avanti le cose tralasciate per 24 anni, tutte le opere abbandonate, che facevano parte di un’attività straordinaria che è quella del Decreto Reggio”.

E per quanto riguarda la sua situazione personale, Martorano ha voluto spendere anche parole di rammarico nei confronti di tutti coloro che lo hanno calunniato e che “mi hanno ritenuto incandidabile solo perché mio fratello, Santo Alfonso Martorano, ha partecipato nel 2006, come privato cittadino, ad una cena conviviale, insieme ad altre cinquecento persone, per il 50esimo anniversario di nozze dei genitori di Carmelo Barbieri, dipendente del Consorzio di Bonifica Area dello Stretto, quando mio fratello ne era il Presidente”.

“A questo punto – si legge sulla documentazione rilasciata quest’oggi durante la conferenza – vale la pena chiarire che mio fratello è stato invitato da Carmelo Barbieri quando, nel 2006, nessuno dei suoi familiari, e segnatamente i più volte menzionati Domenico e Vincenzo Barbieri, risultava attenzionato dagli organi giudiziari, e fino a quel momento la stampa non se ne era mai occupata”.

“In questi anni – ha continuato Martorano – io e mio fratello abbiamo subito tanto e voglio specificare anche il fatto che in data 21 dicembre 2005 io non ho salvato Scopelliti, ma mi sono solo astenuto nel votare un si o un no, rimanendo sempre fedele con il mandato degli elettori. Il mio voto, lo voglio sottolineare, era ininfluente”.

“Ai futuri sindaci di Reggio – conclude Martorano – consiglio per prima cosa di fare una passeggiata sul corso Garibaldi a piedi nudi, in modo tale da sentire il calore della terra di una città che se non fosse stato per lo scioglimento di tutta una serie di comuni, non sarebbe diventata mai una città metropolitana”.

LA POLEMICA –  È a questo punto dell’incontro odierno, che ha preso la parola la Vicepresidente dell’Associazione “Ulisse”, nata nel 2008, in collaborazione con l’Università Mediterranea di Reggio, con l’intento di dare voce a tutti quei ragazzi, che dopo gli studi, si ritrovano precari o disoccupati. La polemica è ruotata sul fatto che poco le associazioni sono state ascoltate, che in fin troppe poche occasioni la città ha capito di aver bisogno di loro, che ad oggi sono privi anche di una sede in cui svolgere gli appositi incontri.

“Noi lavoriamo per Reggio – ha dichiarato il portavoce delle associazioni, Matteo Gangemi – pensando sempre al futuro della città. Si deve allargare lo spazio dedicato alle associazioni, recuperando anche il rapporto perso tra la città di Reggio e tutti gli ex comuni che ora ne fanno parte”.

L’incontro si è così concluso, rimettendo la diffusione di ulteriori novità ad un prossimo incontro, che si spera si svolga il 19 di questo mese.

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