Reggio, Michelangelo Tripodi: “Crolla il castello accusatorio imbastito nei miei confronti”

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michelangelo tripodi“Dopo quasi quattro anni oggi a Catanzaro è giunta finalmente a conclusione la sconcertante vicenda giudiziaria, nella quale sono stato coinvolto come imputato, riguardante la nomina a Dirigente Generale del Dipartimento Urbanistica e Governo del Territorio dell’arch. Rosaria Amantea all’epoca in cui ricoprivo la carica di Assessore Regionale all’Urbanistica e al Governo del Territorio”.  E’ quanto afferma in una nota Michelangelo Tripodi, ex assessore regionale all’urbanistica e al governo del territorio. 

“In quella nomina – si legge ancora – non ci fu nessun abuso e non fu commessa nessuna irregolarità ed essa è avvenuta in piena e completa legittimità.

Crolla, così, miseramente il castello accusatorio che era stato imbastito nei miei confronti con tanto di clamore mediatico  e di  prime pagine sui quotidiani calabresi e sulle emittenti televisive in tutti i passaggi giudiziari che si sono verificati.

Il Tribunale di Catanzaro (Presidente dott. ssa Giovanna Mastroianni  e a latere  giudici dott. Sergio Natale  e dott.ssa Anna Maria Raschellà) ha pronunciato una sentenza che fa davvero giustizia in tutti i sensi e ripaga pienamente l’attesa silenziosa e fiduciosa che finora ho ritenuto di dover mantenere su una vicenda che personalmente ho vissuto come una vera e propria violenza che ho dovuto subire.

In questo senso – continua Tripodi – mi fa piacere ricordare che anche il Pubblico Ministero dott. Saverio Vertuccio, a conclusione del dibattimento ed a seguito dell’istruttoria avvenuta con l’escussione dei “cosiddetti” testi a carico (Frascà, Izzo, Marasco e Barbaro)  ha ritenuto di richiedere la mia assoluzione per la manifesta e comprovata estraneità ai fatti da parte del sottoscritto.

Vi è da rilevare, inoltre, a ulteriore riprova della palese strumentalità di tutta la vicenda, la circostanza riguardante il gravissimo atteggiamento tenuto dalla Regione Calabria  che, dopo aver chiesto ed ottenuto all’inizio del processo di potersi costituire parte civile contro di me, non si è mai presentata con il proprio legale, avv. Fonte, e neanche oggi nell’udienza conclusiva è risultata presente. Chiaro segnale di una fuga dalle proprie responsabilità dopo aver constatato la futilità e l’assoluta inconsistenza dell’accusa.

Di tale comportamento inqualificabile l’ex Presidente Scopelliti, la sua Giunta Regionale e i dirigenti regionali coinvolti dovranno rispondere anche per i profili di carattere finanziario che ne deriveranno.

Colgo, infine, l’occasione – conclude l’ex assessore – per ringraziare calorosamente l’Avv. Prof. Nunzio Raimondi che, ancora una volta, ha dimostrato la sua alta capacità e competenza professionale assicurandomi una difesa assolutamente ineccepibile, la quale è stata coronata da successo nel trionfo della giustizia”. 

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