Milazzo (Me): la biblioteca comunale viene intitolata a Zirilli e Pellegrino

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Si è svolta a palazzo D’Amico la cerimonia di intitolazione della Biblioteca comunale a due illustri studiosi cittadini: Stefano Zirilli e Peppino Pellegrino, che hanno avuto il merito in momenti diversi di dare lustro all’attività culturale cittadina. Proprio per questo si è deciso di scegliere un acronimo sicuramente curioso per denominare la biblioteca mamertina: ZiPe, che racchiude le sillabi iniziali dei due cognomi.

«Zipe vuol conferire un tocco di modernità a questa nostra antica istituzione municipale fondata dallo Zirilli nel lontano 1869, ma proiettata ormai nell’era digitale», ha sostenuto nel suo intervento il sindaco Carmelo Pino, presentando poi la grafica che ha raffigurato efficacemente l’acronimo accanto al profilo stilizzato di un libro aperto. Il tutto impreziosito da alcuni eleganti pannelli donati dall’editore milazzese Antonio Lombardo.
Il sindaco ha ricordato la figura dello Zirilli patriota, evidenziandone il ruolo di primaria importanza ricoperto nel 1860 in occasione dell’epopea garibaldina, allorquando la lunga e fraterna amicizia che lo legava al colonnello borbonico Bosco fu alla base di un vano tentativo di composizione delle ostilità. Passando poi al prof. Peppino Pellegrino artefice della riapertura della biblioteca dopo la guerra e soprattutto di una serie di eventi nazionali che portarono Milazzo alla ribalta del mondo culturale, ha ricordato anche la casa editrice Spes che per decenni ha consentito a Pellegrino di sfornare apprezzate opere di storia locale (tra tutte la biografia di Luigi Rizzo a cura di Ruggero D’Ondes e Milazzo nella Storia di Nino Micale), oltre a studi rosminiani ed opere filosofiche che hanno meritato persino la recensione sul Corriere della Sera: «un’eredità – ha concluso il sindaco – che è stata fortunatamente raccolta di recente dal concittadino Antonio Lombardo, il cui encomiabile sforzo consentirà alla città di Milazzo di potersi fregiare ancora per lungo tempo di una propria casa editrice».
L’assessore Stefania Scolaro ha letto significativi stralci del discorso inaugurale di Stefano Zirilli, il quale volle una biblioteca aperta soprattutto alle classi meno abbienti (persino ai detenuti del locale carcere giudiziario e ai marinai di passaggio nel nostro porto), sostenendo la necessità di avvicinare al patrimonio librario – attraverso pubbliche letture – il maggior numero di utenti. La prof. Scolaro ha anche ricordato l’impegno politico dei due illustri concittadini: entrambi ricoprirono la carica di sindaco, mentre lo Zirilli fu anche presidente del consiglio provinciale, riuscendo a conseguire significativi risultati (tra tutti ci piace ricordare la sofferta collocazione negli anni Ottanta dell’Ottocento della vecchia stazione ferroviaria in prossimità del bacino portuale, con conseguente crescita dello sviluppo dell’economia milazzese).
Sulla figura di Peppino Pellegrino si è soffermata in particolare la dott.ssa Carmelina Prestipino, ricordando di averlo conosciuto quando da studentessa frequentava la Biblioteca regionale di Messina: «entrava trionfalmente mettendo subito in risalto la sua personalità eccentrica e bizzarra. Era conosciuto da tutto il personale e le sale di lettura diventarono ben presto il luogo privilegiato delle sue lunghe conversazioni col prof. Filippo Bartolone, ordinario di Filosofia Morale all’Università di Messina, al quale era legato da profonda e sincera amicizia».

Prima di procedere alla scopertura delle targhe offerte dallo sponsor del “Maggio dei Libri”, Lombardo Edizioni, (una delle quali indica al primo piano il “Fondo Pellegrino”), è stata presentata la piccola mostra curata dalla responsabile della Biblioteca Sara Talotta e dalla dott.ssa Maria Rita Tricamo: in tre delle cinque teche acquistate nel 1962 proprio da Peppino Pellegrino sono stati collocati i cimeli della Biblioteca (dal primo registro dei prestiti del 1876 al catalogo dei donatori, tutti recanti la calligrafia di Stefano Zirilli), alcune cinquecentine e seicentine messe in esposizione grazie al nulla osta della Sovrintendenza e qualche volume della Spes editrice.

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