Messina: arrestato l’autore delle rapine dello scorso maggio a due farmacie [FOTO]

/
StrettoWeb

assenza antonino xxx copiaHa un nome ed un cognome l’uomo che nel mese di maggio era riuscito a rapinare due note farmacie cittadine con colpi lampo che gli avevano fruttato poco più di un migliaio di euro. Assenza Antonino, trentasettenne messinese, pregiudicato con precedenti specifici, è stato arrestato stamani, su esecuzione di ordinanza cautelare emessa dal Tribunale di Messina, grazie alle indagini effettuate dalla locale Squadra Mobile.

Sulle sue tracce, gli uomini della Squadra Mobile c’erano dal 20 maggio scorso quando, sprezzante del rischio, Assenza si era introdotto all’interno di una delle due farmacie minacciandone con un lungo coltello il proprietario. Appena pochi giorni dopo, con lo stesso modus agendi, aveva replicato il colpo nell’altra farmacia.

Portava casco da motociclista e una calza di nylon che gli nascondevano il volto ma che non hanno impedito la ricostruzione della figura del malvivente. Una stazza importante, un naso evidente ed un marcato accento dialettale sono solo alcuni degli elementi che hanno, passo dopo passo, portato gli investigatori della Squadra Mobile all’identikit dell’uomo.

Le immagini del sistema di videosorveglianza sono state basilari poi per raccogliere altri elementi: una t-shirt azzurra a maniche corte, un paio di scarpe da ginnastica nere con la suola bianche trovate dai poliziotti a fine maggio nel suo appartamento.

Le modalità, le armi utilizzate, la velocità con cui metteva a segno i colpi hanno infine permesso di collegare i colpi in farmacia ad altre due rapine. La prima dello scorso febbraio ai danni di un negozio di autoricambi per un bottino di appena 400 euro. La seconda, in aprile, presso un centro raccolta metalli quando il malvivente si servì di una pistola puntata alla nuca del titolare per farsi consegnare dai figli della vittima 3.000 euro.

Truffa un’anziana e le sottrae un ingente quantitativo d’oro. Rintracciato ed arrestato

Le avevano promesso un’eredità di venticinquemila euro. L’oro serviva da garanzia per l’atto notarile

Ancora una truffa ai danni di un’anziana donna è stata portata a termine ieri, intorno a mezzogiorno, nei pressi degli imbarcaderi della Tourist.

Stavolta però, con indagini lampo, i poliziotti delle Volanti e della Squadra Mobile hanno arrestato uno dei due responsabili, RIZZO Giovanni, 57 anni, messinese con precedenti specifici, al momento sottoposto alla misura dell’affidamento ai servizi sociali.

L’uomo ha raggirato la vittima con la classica truffa dell’eredità. Rivestendo il ruolo di medico ha fatto da spalla ad un secondo truffatore che aveva già avvicinato l’anziana chiedendo informazioni su l’esatta ubicazione di uno studio medico. Il Rizzo è intervenuto sostenendo di conoscere l’indirizzo ed “informando” il complice che il titolare dello studio era morto tempo addietro. Grande lo sconforto del complice che a quel punto rivelava di voler cedere 25.000 euro al medico deceduto come ringraziamento per il suo aiuto al padre durante la guerra. Non potendolo più fare, era intenzionato a dare il denaro in beneficenza. Avrebbe consegnato la somma all’ignara vittima ed al finto medico ma per farlo era necessario un atto notarile. E come eseguire l’atto notarile senza un congruo anticipo? Inutile dire che il finto medico si è subito offerto di anticipare una quota che si è affrettato a mostrare. L’ingenua donna, vedendo il denaro ed ormai nella rete dei due si è convinta a farsi accompagnare a casa, prendere l’oro di famiglia e rimontare in auto con i due truffatori alla volta del notaio. Con un ultimo atto della commedia, i due malviventi hanno chiesto alla vittima di scendere dall’auto per comprare un foglio di carta uso bollo, dandole il denaro necessario e facendosi consegnare i preziosi in custodia. Poi la fuga.

Ai poliziotti a cui la donna ha chiesto aiuto è stato sufficiente ricostruire la vicenda e la tecnica utilizzata dai due per risalire al probabile autore, poi riconosciuto ed in casa del quale sono stati ritrovati gli indumenti indossati al momento della truffa.

Condividi