Giuseppe Gennari a Trame. Debolezza della politica e giustificazioni dal territorio: ecco come la ‘ndrangheta arriva al Nord

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20140618_175607La ndrangheta all’ombra della “Madunina”, la criminalità calabrese che oltrepassa la linea del Po’ per infiltrarsi in settori dell’economia e dell’imprenditoria del Nord Italia, per scendere a patti con la politica e la pubblica amministrazione. Questo il tema del primo incontro di Trame.4 con la presentazione del libro scritto dal Gip di Milano Giuseppe Gennari “Le fondamenta della città. Come il Nord Italia ha aperto le porte alla ‘ndrangheta”.

 “Solo quando ti trovi a contatto diretto con vicende di mafia” – ha raccontato il magistrato al giornalista Paolo Pollichieni – “capisci come la criminalità organizzata calabrese è entrata nel tessuto sociale lombardo e del nord Italia, attraverso personaggi che non hanno il vestito tradizionale del mafioso secondo certi canoni giornalistico – letterari”. Sul ruolo della stampa nella lotta alla ‘ndrangheta al Nord, il magistrato ammette: “i giornalisti ci provano  a scrivere delle penetrazioni della criminalità nel tessuto socio-economico del Nord, ma spesso i pezzi non vengono pubblicati, è un argomento che non fa notizia”.

20140618_173854Una ‘ndrangheta, quella lombarda, che – racconta Gennari – “si è aperta rispetto a relazioni esclusivamente familistiche diventando uno stabile player economico in alcuni settori dell’economia del Nord Italia”.

Una presenza radicata ma – sottolinea il magistrato – “che va valutata senza banalizzare e senza eccedere, che ha acquistato un ruolo importante in settori come quello del movimento terra, dell’edilizia, dei servizi, del gioco d’azzardo”. Sul rapporto con la politica e la pubblica amministrazione, per Gennari, “è stata la grande debolezza della politica a portare gli amministratori locali a scendere a patti con esponenti della criminalità organizzata pur di raccogliere consensi, spesso nascondendosi dietro l’escamotage del “non potevo sapere chi fosse”.

Una permeabilità – aggiunge Gennari – “facilitata in un tessuto sociale come quello lombardo dove è alto il tasso di illegalità dei cosiddetti colletti bianchi e dove spesso atti come quello di pagare la tangente trovano una sorta di giustificazionismo etico dal territorio, vengono visti come un modo per liberarsi dall’oppressione di uno Stato burocratico”.

Nell’intervento di Giuseppe Gennari, il caso Sedriano, primo comune lombardo sciolto per infiltrazione della ‘ndrangheta: “dalla relazione di scioglimento emerge l’intreccio di favoritismi e clientelismi che contraddistinguevano la gestione di quel comune: in questo contesto è stato pacifico per la ‘ndrangheta chiedere di avere la propria fetta nella spartizione”.

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