Calabria, Cgil: “rivedere i compensi e gli incarichi alla Regione”

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”La Fp Cgil appena 15 giorni fa ha tenuto una conferenza stampa sulla spesa dei dirigenti regionali, elencando le criticita” derivanti da una legge regionale emanata e modificata piu’ volte fino a stabilire tetti retributivi dei dirigenti molto lontani dai limiti definiti dai Contratti Nazionali. Prima ancora, le stesse contestazioni , da parte nostra,sono state prodotte anche ai tavoli di contrattazione: cosi’ come non abbiamo condiviso oltre che le procedure di assegnazione degli incarichi dirigenziali, anche l’affidamento di posizioni organizzative ed alte professionalita’ senza criteri e metodi comparativi e trasparenti. Nessuna sorpresa da parte nostra quindi su quanto emerge dalla relazione del Mef, semmai l’auspicio che finalmente si faccia chiarezza e che, se illegittimita’ vi sono state, vengano sanate con la revoca degli incarichi ed il ripristino di condizioni di legittimita’. Infine, risulta evidente che le storture sugli aspetti retributivi sono state generate dall’intervento della politica che ha legiferato anche sugli aspetti retributivi propri della contrattazione, forse per rinsaldare un rapporto tra politica e dirigenza ove la seconda deve essere asservita alla prima,contro ogni separazione tra programmazione e gestione trasparente della pubblica amministrazione. Chiediamo alla politica di tenere in considerazione la necessita’ di abrogare quegli articoli delle leggi regionali che intervengono sulle retribuzioni dirigenziali consentendo le maggiorazioni oltre i tetti contrattuali. Chiediamo alla Corte dei Conti di intensificare la propria azione ed alla magistratura di valutare eventuali azioni penali. Il caso Calabria e’ illuminante degli effetti distorcenti del controllo politico della P.A. ed e’ la ragione per cui esprimiamo contrarieta’ alla logica e ai decreti che l’attuale governo sta portando avanti nella riforma della Pubblica Amministrazione”.

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