Villa San Giovanni, è allarme per le emissioni nocive di gas

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Villa San GiovanniL’incontro, tenutosi stamane 6 maggio 2014 presso il “Club Forza Silvio Villa Uno”, ha evidenziato un problema che affligge da sempre l’area dello Stretto e cioè l’attraversamento delle strade cittadine e delle conseguenti soste presso l’area portuale da parte di un elevato numero di automezzi ed ancor di più di mezzi pesanti, condizione che si aggrava ulteriormente nei periodi festivi.

Grossi interrogativi sull’argomento sono risuonati a più voci tra i vari componenti del Club basandosi sul presupposto che lo Stretto di Messina viene quotidianamente attraversato da migliaia di pendolari per motivi di studio, di lavoro, di turismo e considerando anche che il Comune di Villa San Giovanni costituisce un fondamentale incrocio per la viabilità e favorisce la continuità territoriale dell’Italia peninsulare con la Sicilia.

Ciò posto ben si comprende come i costi economici per la collettività siano altissimi, sia in termini di qualità dei trasporti sia per la sostenibilità urbana del comune che vede il transito assurdo di oltre tremila tir e settemila auto breve giro, dentro il cuore dei centri urbani di Messina e Villa San Giovanni, con un conseguente insalubre impatto ambientale.

Ed invero, la questione degli imbarcaderi di Villa San Giovanni è stata finora gestita con l’intento di assicurarsi il maggior profitto piuttosto che garantire un servizio sicuro alla cittadinanza ed è proprio questa la questione che va risolta, ribadisce il direttivo del Club, non è difatti possibile che l’imbarco dei mezzi pesanti avvenga in pieno centro città insieme a quello degli utenti privati e degli studenti, paralizzando cosi la viabilità e creando problemi sia di sicurezza stradale che di salute pubblica, considerato l’alto tasso di smog prodotto dagli autoarticolati in attesa di traghettamento.

Sulla questione è intervenuto il Senatore Domenico Scilipoti dichiarando che “è necessario e urgente creare le condizioni affinché le operazioni di imbarco e sbarco si svolgano nella massima sicurezza ed occorre, senza indugio, liberare la città da una morsa di traffico e inquinamento pericolosa per i cittadini”.

Situazione di disagio quindi, per turisti e residenti costretti a file estenuanti e considerevoli emissioni nocive dei gas di scarico e ciò in quanto il traffico registrato nelle aree metropolitane ha subito, negli ultimi anni, un forte incremento con evidenti effetti negativi per la popolazione, evidenziando così l’inefficacia delle azioni strategiche intraprese dalle amministrazioni.

Un’osservazione dalla quale emerge – si pronuncia il presidente del Club Giuseppe Papalia – “una immagine disastrosa della gestione polico-organizzativa sull’argomento ed una reale incapacità di poter pianificare e dare prospettive dinanzi ad una delle tante emergenze che affliggono la città che, piuttosto che affrontare la questione inquinamento, mantiene e consolida invece uno stato di fatto di un disastro ambientale facendo cosi pagare agli utenti il costo”.

Complessivamente, è bene ricordarlo, il trasporto su gomma contribuisce al 19% del totale dell’anidride carbonica emessa in Europa e rispetto al 1990, anno di riferimento per la riduzione di emissioni prevista dal protocollo di Kyoto, le emissioni provenienti da questo settore sono aumentate del 28% e pertanto, proprio in tale prospettiva, è più che mai doveroso prevedere una politica coordinata in materia di trasporti ed ambiente che si basi su una più efficace ed efficiente qualità dell’offerta ed una migliore cura nella comunicazione nei confronti del consumatore.

A cercare di dirimere la questione ci ha pensato il Senatore Scilipoti presentando un’interrogazione al Ministro delle Infrastrutture e al Ministro per l’Ambiente per capire se “ritengano o meno opportuno adottare iniziative di propria competenza volte a prevedere la creazione di una zona d’imbarco per mezzi pesanti più decentrata, creando le condizioni affinché le operazioni di imbarco siano più fluide possibili e compiute in totale sicurezza, liberando al contempo il centro città dall’eccessivo traffico e inquinamento, dannosi per i cittadini”.

Il Porto di Villa San Giovanni è il più grande terminal per il traghettamento della Calabria e l’intento più corretto e vantaggioso sarebbe quello di ottimamente utilizzarlo anche e soprattutto nel rispetto dell’ambiente, della salubrità dell’aria e della salute dei cittadini.

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