Villa (RC), lo sfogo di un cittadino disabile: “barriere architettoniche problema quotidiano”

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1743628_714005875285745_557443445_nAbbiamo ricevuto e pubblichiamo volentieri la lettera di un cittadino di Villa S. Giovanni, provincia di Reggio Calabria. Il signor Domenico Trombetta è disabile, ed ogni giorno deve combattere con un problema annoso, riscontrabile purtroppo in tantissime città italiane e soprattutto al sud: le barriere architettoniche.

A corredo, in coda alla lettera, troverete una serie di foto che dimostrano tutti gli ostacoli che il signor Trombetta trova ogni giorno. Si va dai pali che rendono impossibile percorrere un marciapiede, ai punti di salita/discesa dai marciapiedi costruiti con poco criterio; dagli uffici pubblici senza scivolo d’accesso alle auto parcheggiate sulle strisce pedonali in corrispondenza dei suddetti punti che permettono ad una persona in carrozzina di salire agevolmente sul marciapiede.

Cari amministratori,

scrivo questa lettera per porre  alla vostra attenzione un problema che attanaglia la nostra città: le “Barriere architettoniche”.

Vedete,  quando la disabilità entra a far parte  del nostro quotidiano, ci si scontra con una realtà atipica, con situazioni difficili da sormontare e con le quali è difficile convivere, situazioni che, naturalmente, non sempre vengono comprese dai normodotati.

Dopo quasi cinque anni di vita da recluso, oggi,  grazie anche all’aiuto della Genny mobility, una carrozzina di ultima generazione, che utilizza un metodo auto-bilanciante su due ruote Segway, ho potuto cominciare a condurre una nuova vita.

Girando per la città, però, ho constatato che tante sono le barriere architettoniche che impediscono a me (e a chi come me vive una disabilità) di poter condurre una normale vita sociale. Eppure ritengo che i disabili abbiano pari diritti di tutte le persone normodotate, diritti sacrosanti che vengono sanciti sia dalla nostra Costituzione sia dallaCarta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea .

Basti ricordare:

–          l’articolo 3 della Costituzione italiana: “Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono uguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali. È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale che, limitando di fatto la libertà e l’uguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese”;

–          l’articolo 1 della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea, che riguarda la “Dignità umana”: “La dignità umana è inviolabile. Essa deve essere rispettata e tutelata. È vietata qualsiasi forma di discriminazione fondata, in particolare, sul sesso, la razza, il colore della pelle o l’origine etnica o sociale, le caratteristiche genetiche, la lingua, la religione o le convinzioni personali, le opinioni politiche o di qualsiasi altra natura, l’appartenenza ad una minoranza nazionale, il patrimonio, la nascita, gli handicap, l’età o le tendenze sessuali”;

–          l’articolo 26 della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea, che riguarda l’“Inserimento dei disabili” : L’Unione riconosce e rispetta il diritto dei disabili di beneficiare di misure intese a garantirne l’autonomia, l’inserimento sociale e professionale e la partecipazione alla vita della comunità.

Alla luce di tutto questo, mi sento di dire che la città di Villa San Giovanni non è una città a misura di disabili, ma rappresenta una vera e propria “prigione” nella quale i disabili non sono liberi di condurre una vita autonoma e sociale come tutti gli altri.

La  stragrande maggioranza  degli esercizi commerciali, infatti,  presentano gradini al loro ingresso: e pensare che, per legge, tutti gli esercizi aperti al pubblico dovrebbero essere a norma abbattimento barriere architettoniche, soprattutto quelli aperti da poco. Per non parlare poi degli uffici pubblici e degli ambulatori  medici!!!

C’è poi c’è il problema delle strade: marciapiedi devastati o riparati parzialmente e in malo modo, marciapiedi inadatti ad essere percorsi da sedie a rotelle, ma anche da genitori con i passeggini o  da chi ha problemi di deambulazione, marciapiedi privi di scivoli, ecc.

Si, è anche vero che, verso la fine del 2013, in città sono stati realizzati molti scivoli per i disabili, ma la maggior parte di essi non appaiono conformi a quanto normativamente previsto e non sono per niente sicuri, considerata  la loro ubicazione. Tutto questo denota uno scarso controllo da chi è preposto all’organizzazione dei lavori ed un utilizzo, inutile, di denaro pubblico.

Tempo fa, ironicamente, sulla mia pagina di Facebook, ho pubblicato un post proponendo agli amministratori comunali di mettersi su una carrozzina e di fare un giro per la città per rendersi effettivamente conto delle enormi difficoltà che, quotidianamente, incontriamo noi disabili. Sono stato molto criticato per questo post, ma viste e considerate tutte le barriere architettoniche esistenti in città, questo, a mio avviso, sarebbe l’unico modo per convincerli della realtà dei fatti.

Mi  sono trovato molte volte a non poter attraversare una strada, a trovare macchine parcheggiate in posti riservati a disabili,  sopra i marciapiedi, sulle strisce pedonali o addirittura davanti gli scivoli : tutto questo perché sono fortemente diffusi la mancanza di rispetto delle regole della vita civile e l’indifferenza!

Si parcheggia come e dove si vuole, probabilmente convinti del fatto che, per i poco incisivi controlli operati sul territorio dagli organi competenti,  non si prenderà mai una multa. E’ normale tutto questo? Non so!!! … Ditemi voi!

Se poi non ci sono gli automobilisti incivili, ad ostacolare il passaggio dei disabili (e dei pedoni in genere) ci pensa la segnaletica verticale, ossia tutti quei segnali piantati nel bel mezzo dei marciapiedi. Più volte ho segnalato questo problema e, più volte, le mie parole non sono state prese in considerazione. Anche questo è normale? mah!!!!!

In città, inoltre, mancano mezzi pubblici attrezzati per i disabili. Se, ad esempio, volessi prendere un treno, dovrei avvertire le Ferrovie dello Stato dalle 12 alle 24 ore prima: e se avessi un’urgenza? Se volessi prendere un autobus, non potrei farlo in quanto non sono dotati di rampe per far salire i disabili.  Eppure, secondo delle normative ben precise,  anche il comune dovrebbe dotarsi di mezzi attrezzati per il trasporto di persone disabili  in modo che queste ultime vengano assistite e non trattate come un sacco di patate.  Se ve lo foste dimenticato, anche i disabili hanno una dignità!!!! E ritengo che loro e le loro famiglie meritino più attenzione e che i temi relativi alla disabilità debbano divenire prioritari nella quotidiana azione amministrativa. Come ho sottolineato in precedenza, infatti, le leggi ci sono e devono essere rispettate e fatte rispettare.

Da quando ho intrapreso la mia battaglia contro le barriere architettoniche, mi sono sempre sentito dire frasi del tipo “La tua, è una battaglia persa già in partenza” … “Ma chi te lo fa fare?  Qui a Villa le cose non cambieranno mai!” … “Fanno tutti orecchi da mercante”…

Devo dire, invece, che di vittorie, nel mio piccolo, ne ho ottenute. Basti pensare a tutti gli esercenti che, fino ad ora, dimostrando grande sensibilità e senso civico, hanno reso accessibili le loro attività; basti pensare al fatto che sono riuscito, con la mia caparbietà,  ad ottenere la sistemazione di un marciapiede ed ad ottenere la realizzazione di uno scivolo per accedervi.

Naturalmente Villa è grande e ce ne sarebbero di cose da sistemare e da rivedere, ma mi piacerebbe che venissero abbattute delle barriere ancora più enormi di quelle architettoniche, le barriere mentali. Mi piacerebbe che la gente iniziasse a pensare che una città a misura di disabile è una città a misura di tutti: bambini, anziani, genitori con i passeggini, ecc…

Chiedo, quindi, che l’amministrazione comunale, in sinergia con tutte le realtà  che sul territorio si occupano di disabilità e con l’assessorato ai servizi sociali, intraprenda un percorso volto al miglioramento dei servizi già presenti e ne implementi di nuovi, consapevoli che la disabilità non rappresenta un mondo a sé, ma appartiene a questo mondo con la stessa dignità.

Noi disabili esistiamo: abbiamo gli stessi diritti  e gli stessi doveri di tutti gli altri e non vogliamo essere né commiserati, né discriminati! Perciò, cari amministratori, non ricordatevi di noi solo durante il periodo delle elezioni; non ricordatevi di noi solo quando dobbiamo pagare le tasse; non dimenticatevi di noi quando segnaliamo un problema o quando reclamiamo per qualcosa. Noi  non siamo cittadini né di serie B, né di serie C: siamo cittadini di serie A, come tutti gli altri … anche se abbiamo una cosa in più, la sensibilità che spesso e volentieri viene calpestata e urtata da determinate situazioni.

Qualora riteniate che quanto ho scritto non corrisponda al vero, vi chiedo di dimostrare a me e a tutti gli altri disabili,  che mi sto sbagliando!

Firmato
Domenico Trombetta

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