Speciale Elezioni Rometta 2014: intervista al candidato sindaco Roberto Abbadessa

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roberto abbadessa 2Roberto Abbadessa, commercialista, è il sindaco uscente di Rometta (Me). La sua ricandidatura alla guida del comune è supportata dalla lista “Continuiamo insieme per innovare” di cui abbiamo parlato in questo articolo Speciale Elezioni Rometta 2014: ecco la lista “Continuiamo insieme per innovare” con Roberto Abbadessa sindaco. Ecco come ha risposto alle nostre domande.

Chi è Roberto Abbadessa dopo i 5 anni della sua amministrazione?

Sul piano personale, sicuramente i cinque anni di amministrazione mi hanno fatto crescere e maturare, affrontare tante situazioni difficili, quindi responsabilizzarmi sicuramente ancora di più. Tra le altre cose, dal 2009 ad oggi, la mia vita un pò è cambiata perché mi sono sposato, sono diventato papà, quindi l’approccio alla stessa vita, non soltanto a quella sociale ma anche a quella politica è molto condizionato da questi eventi. Qualche amico ha visto in me una persona più riflessiva dopo esser diventato papà, più matura e responsabile. Sul piano politico, più che amministrativo, sicuramente ho conosciuto la politica ancora più da dentro. 

Quando è iniziato il suo percorso politico?

La mia avventura inizia nel 1999, in un momento in cui c’era stata già una prima crisi politica, però rispetto ad oggi c’erano ancora le strutture dei partiti, erano presenti e c’era il senso dell’appartenenza. In questi cinque anni ho potuto osservare da dentro l’esistenza di una crisi d’identità politica notevole. In questo momento mi sento di credere di più in un senso buono dell’amministrazione di un territorio, piuttosto che in un senso squisitamente politico di gestione del comune. Quindi mi piace più pensare alla squadra di governo come una famiglia che capisce e identifica i problemi del territorio e si appresta a risolverli, piuttosto che come uomo di partito, della politica, che deve dare risposte non soltanto al territorio ma anche alle strutture partitiche. 

Quali sono ad oggi i problemi più urgenti da risolvere per Rometta?

La sicurezza del territorio, per cui vi sono dei finanziamenti in corso da parte della protezione civile per interventi importanti. Però il nostro obiettivo è anche la prevenzione, la sensibilizzazione, quindi ripristinare quel rapporto che per tanti anni c’è stato tra l’uomo e la natura, opere di messa in sicurezza che siano più vicine alla sistemazione naturale delle cose, piuttosto che grosse opere di ingegneria, perché anche secondo gli ultimi studi, alla fine il confronto uomo-natura c’è sempre. E io sono tra quelle persone convinte che alla fine la natura prevarrà sempre.Un altro aspetto urgente è quello che riguarda la viabilità, per cui abbiamo appaltato il ponte di collegamento con Spadafora, siamo in buon cammino per il ponte di Saponara. Abbiamo inoltre ottenuto un finanziamento per la difesa delle coste, per 1 milione di euro, che dovrà essere speso a breve. E poi il punto dell’igiene urbana, per cui vogliamo portare avanti l’ARO comunale, per poterci riappropriare della gestione dei rifiuti e dei servizi ambientali di pulizia in genere.

Riguardo al ponte di collegamento con Spadafora, progetto di cui si è parlato nel 2012, nel 2013. Stavolta i cittadini devono crederci?

Voglio precisare che, nel 2009, quando mi sono insediato, il progetto non era approvato. Quindi abbiamo dovuto ricominciare da capo, a livello progettuale. Abbiamo approvato un progetto di massima che è stato regolarmente approvato e un progetto esecutivo, anch’esso approvato. Abbiamo appaltato i lavori e sono stati aggiudicati a una ditta di Barcellona, che è stata quindi incaricata per eseguirli. Durante l’avvio dei lavori, come è stato annunciato un anno e mezzo fa, è stato necessario predisporre una variante al progetto originario, perché proprio a seguito dell’alluvione 2011 il letto del fiume si era innalzato, quindi si è pensato di abbassarlo, distruggere una briglia esistente e costruirla a livello più basso e diminuire la pendenza del ponte di un bel paio di metri. La campata sarebbe non più di 13 ma di 11 metri e questo migliorerebbe anche la viabilità. Questa variante, prima che si iniziassero i lavori, ha comportato delle ulteriori approvazioni che sono arrivate in maniera definitiva circa 15-20 giorni fa. Come abbiamo detto, la ditta aggiudicataria dei lavori è già stata individuata, quindi dobbiamo semplicemente ordinare l’inizio dei lavori.

E invece per quanto riguarda il Ponte Sant’Andrea – Saponara, perché si sono fermati i lavori?

E’ un’opera che rientra nei fondi della protezione civile. Pochi giorni fa lo stato, attraverso il Cipe, ha deliberato i 33 milioni di euro anche per i comuni di Saponara, Rometta, Barcellona. La progettazione è stata seguita dal gruppo di ingegneri della protezione civile di Messina e con questi fondi si possono iniziare le analisi geognostiche e geologiche dei siti. I problemi tecnici sono stati risolti, il progetto partirà materialmente quando la regione ci comunicherà l’effettiva disponibilità dei fondi.

Sul tema dei rifiuti, nel 2012 ci fu un episodio di accumulo spiacevole da attribuire comunque a mancanze da parte dell’Ato.Come pensate di affrontare le eventuali conseguenze derivanti dall’afflusso turistico estivo?

Fino a quando la gestione dei rifiuti è stata nelle mani del comune non ci sono mai stati questi problemi di accumulo, che comunque si evitano con il potenziamento e con il giusto dimensionamento dei punti di raccolta, quindi le isole ecologiche, nel momento in cui è presente un numero maggiore di persone. Tra l’altro, il progetto che abbiamo pensato noi per l’ARO (ambito di raccolta ottimale), prevede la raccolta differenziata, ma anche tutti i servizi di igiene del territorio: dalla pulizia delle spiagge alla pulizia dei torrenti, dal discerbamento delle strade al lavaggio dei cassonetti, la derattizzazione.

Cosa pensa delle critiche che le sono state rivolte per i frequenti cambi assessoriali di questi anni? In più spesso si è parlato di maggioranza risicata.

Delle critiche, sinceramente, mi preoccupo poco, perché non era nei programmi di cambiare le giunte diverse volte. Tra l’altro il dato che riportano di 13 assessori non è reale, perché sono stati cambiati 9 assessori, che corrispondono a 2 cambi e mezzo di giunta. E’ stato detto che gli azzeramenti sono stati fatti 5 volte, no. L’azzeramento è stato fatto soltanto una volta, in cui si è cancellata una giunta e se n’è fatta una tutta nuova. Mentre le altre volte sono stati cambiati alcuni assessori. La necessità di rimodulare la giunta è nata in seguito alla rottura dell’accordo con l’associazione politica Vivi Rometta, per cui ho sostituito subito, nel 2010 e in seguito alla bocciatura del bilancio, due assessori che chiaramente facevano parte appunto di quell’associazione. Tra la bocciatura e la revoca, con relativa sostituzione, sono intercorsi venti giorni, nei quali secondo me è mancata la volontà di recuperare i rapporti. Sarebbe stato diverso se io, il giorno dopo la bocciatura del bilancio, avessi provveduto a mandarli a casa. La giunta che ne è venuta fuori, comunque, avevo detto che sarebbe stata provvisoria, perché comunque mi servivano delle risorse in termini di assessori dispobinili per lavorare. Però era stata creata anche con la funzione di recuperare delle parti politiche in consiglio comunale e così è stato. La maggioranza relativa comunque l’abbiamo sempre avuta, essendo 7 contro i 4 di Vivi Rometta e i 3 del gruppo misto. Ma, tante volte, quando loro hanno votato in maniera compatta una proposta, siamo andati noi in inferiorità numerica, quindi questo ha condizionato sicuramente il mio percorso politico. Tengo comunque a precisare, rispetto a quanti affermano che mi sarei dovuto dimettere, che l’elezione diretta del sindaco ha stravolto il sistema di gestione di governance di un ente locale. Ora è il popolo che sceglie il sindaco, e nella fase di ricandidatura la gente dirà se quel percorso è stato condivisibile o meno.

Si parla anche di perdita di finanziamenti da parte della sua amministrazione, mentre lei ha evidenziato una gestione virtuosa. Su quali basi dunque si sarebbero verificate tali perdite?

Sulla gestione virtuosa, intanto, ci tengo a precisare che abbiamo i parametri strutturali del ministero della regione tutti negativi, nel senso che non abbiamo sforato nessun vincolo imposto dalla legge. Abbiamo registrato, a fine mandato, un avanzo di amministrazione di oltre 1 milione e mezzo e abbiamo un avanzo di cassa che supera il milione di euro. Chiaramente questo è frutto di una gestione oculata non solo voluta, ma imposta dalla spending review, perché con il patto di stabilità siamo costretti a risparmiare risorse. Alla data odierna, 14 maggio 2014, posso affermare che non ci è stato revocato nessun finanziamento né tanto meno è stata avviata qualche procedura per la revoca di quelli già accordati. I finanziamenti non sono stati spesi in ordine al vincolo del patto di stabilità. Sono delle critiche rivolte senza nessuna prova, anzi io sono fiero di aver portato il comune in queste condizioni finanziarie, e di aver retto, nonostante le difficoltà, nell’erogazione dei servizi.

In materia di messa in sicurezza, quale è stato l’iter seguito per la strada provinciale 54, che versa ancora in condizioni critiche? Quanto il suo operato a livello di sindaco avrebbe potuto incidere?

Noi abbiamo da un paio di anni a questa parte sollecitato, diffidato e denunciato la provincia con tanto di lettere che possiamo dimostrare, e reiteratamente spedite alla provincia dal comando di polizia municipale e dall’ufficio tecnico. Per la sistemazione delle buche, ci è stato comunicato da qualche giorno, ci verrà fornito un pò di bitume per agevolare, quantomeno, il transito delle auto. Però è una soluzione tampone. Tenteremo quindi di fare spendere queste somme alla Provincia, considerando che finora né per Rometta né per altri comuni ha speso, perché si trova in una situazione di impasse: non è né provincia né libero consorzio. Sobbarcarci noi di questa spesa non è al momento nelle nostre facoltà economiche, continueremo a battere alla porta della Provincia fino a quando non si otterrà un intervento.

Per quanto riguarda la delegazione comunale, a cosa è dovuto il suo inutilizzo?

I lavori sono iniziati nel 2009. La previsione per utilizzare l’opera era di 830 giorni, quindi due anni e mezzo circa. Anche qui è subentrata una variante poiché la falda acquifera era aumentata di livello, quindi sono state ripetute le analisi geologiche e sono state fatte delle modifiche al progetto originario. Queste varianti hanno comportato la sospensione dei lavori per ottenere le approvazioni. I lavori sono stati ultimati l’anno scorso, comunque, nei termini concordati con l’ufficio tecnico. Sono state avviate le procedure di collaudo, che non è stato eseguito in corso d’opera, ma è stato un collaudo statico a struttura ultimata. Attendiamo quello finale, per avere la possibilità di fruire di questi locali.

Nel comporre la lista civica di questa tornata elettorale, ha attinto molto dalle associazioni presenti sul territorio. Quale può essere il loro apporto?

La scelta di inserire componenti delle associazioni è dettata dal fatto che negli ultimi anni abbiamo avuto difficoltà nell’agire in diversi ambiti. Abbiamo quindi attinto molto dal volontariato, anche per necessità e perché è un settore fortemente in crescita. Le associazioni riescono a promuoversi all’interno del territorio, non avendo come fine primario quello economico. Come si evince dal programma, vorremmo cambiare metodo: il cittadino non deve essere solo amministrato ma anche amministratore della propria area di interesse nell’ambito comunale. Attraverso questo nuovo metodo, che parte veramente dal basso, tralasciando quelle che sono le posizioni politiche, si possono raggiungere risultati che, fino alla mia amministrazione compresa, non ci sono stati.

Tema scuola: quanto pesa su Rometta l’accorpamento con Saponara?

E’ frutto di un disastro politico-amministrativo della Regione Siciliana. Noi avevamo previsto che accadesse e ci eravamo premuniti inviando tutta una serie di relazioni e delibere di giunta all’Assessorato alla Pubblica Istruzione per scongiurare l’eventuale possibilità. Noi ci siamo mossi a ottobre del 2011 e il fatto è avvenuto nel 2013. Intanto avevano già accorpato i due istituti di Saponara e Spadafora, e in questo modo gli istituti scolastici avevano raggiunto una popolazione scolastica superiore a quella di Rometta, ma è sempre un numero frutto di un’unione. Non è stato considerato il fatto che Rometta, rispetto agli altri due istituti presi singolarmente, ha una popolazione scolastica superiore. Abbiamo fatto ricorso al Tar e al Cga rispetto a questa decisione, ma questo è stato rigettato in ultima istanza. Una modifica potrà essere fatta con la nuova finestra di dimensionamento e razionalizzazione degli istituti comprensivi che sarà a settembre. Quindi il nostro obiettivo è porre rimedio a questo errore dell’assessorato della regione siciliana. Non c’è nessuna sudditanza politica con Saponara, che anzi vive questa situazione con disagio sostanziale, perché l’istituto spesso ha difficoltà a fare il consiglio docenti, non ci sono parcheggi e, tra l’altro, la sede è sottoposta a problemi perché sotto un versante già interessato dal dissesto idrogeologico.

Ha più volte affermato che sono stati i 5 anni più difficili per la comunità. Cosa pensa di non essere riuscito a dare ai cittadini e cosa pensa di poter ancora dare attraverso la sua ricandidatura?

Si, ribadisco che sono stati i 5 anni più difficili e sicuramente non ho potuto dare il massimo in base alle aspettative del 2009, anche se secondo me il massimo è stato dato in termini di mantenimento di gestione finanziaria e dei servizi del comune. Noi siamo riusciti, nonostante le difficoltà economiche,  ad appaltare i servizi sociali con lo stesso importo degli anni precedenti, così come anche la mensa scolastica. Quello che si può dare adesso è, se realmente ci sarà una manovra da parte dello stato che riesce ad allegerire i carichi sui comuni e allentare le maglie delle ristrettezze economiche, sicuramente riuscire ad appaltare tutta una serie di interventi relativi a finanziamenti acquisiti che sono rimasti fermi proprio per la rigidità della spesa, e allo stesso tempo, anche attraverso le associazioni, fare di Rometta un centro che abbia una qualità non indifferente, lavorando molto sul turismo, con un’offerta non di massa, ma rivolta a chi vuole andare al mare così come a chi vuole fruire dei monumenti, della parte storica. Dare quindi una risposta concreta in termini di miglioramento e di qualità della vita del nostro territorio.

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