Il dubbio che a Rende le votazioni non siano state del tutto “democratiche” è alimentato anche dall’episodio avvenuto la sera prima dell’apertura dei seggi: un rappresentante dei candidati a Sindaco ha presentato un esposto al Commissario prefettizio, alla Prefettura ed al Comando dei Carabinieri sull’irregolarità delle nomine dei Presidenti di seggio e sulla composizione delle varie sezioni. Secondo indiscrezioni, nell’esposto si fa presente che molti tra questi non sono stati selezionati dalle apposite liste, in particolare i soggetti che sono stati chiamati a sostituire coloro i quali avevano a suo tempo rinunciato alla presidenza del seggio affidatagli dalla Corte d’Appello di Catanzaro.
Ieri durante le operazioni di voto, un seggio è rimasto chiuso a lungo, il presidente prima e la vicepresidente poco dopo, hanno accusato un malore ed hanno lasciato il loro incarico. Anche questa sembra una curiosa coincidenza.
Ricordiamo che il Comune di Rende era stato sottoposto a Commissariamento prefettizio dopo la decisione della Commissione antimafia di dichiararne lo scioglimento per infiltrazione mafiosa, ora l’immagine dei 23 presidenti che lasciano i seggi elettorali, fa riflettere e temere che l’amministrazione straordinaria non sia servita a lasciare fuori dai Palazzi di rappresentanza, veleni e scorrettezze.
Rende (CS): “elezioni al veleno”, 23 su 34 presidenti di seggio si dimettono e scoppia la bufera.
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