Rende (CS): “elezioni al veleno”, 23 su 34 presidenti di seggio si dimettono e scoppia la bufera.

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A Rende 23 presidenti di seggio su 34 hanno rassegnato le dimissioni. Si tratta di una percentuale troppo elevata per credere alle coincidenze ed infatti, Jole Santelli (FI), chiede venga fatta chiarezza sull’accaduto. Le elezioni nel comune cosentino sono state elezioni al veleno, ed il fatto è ancora più grave se consideriamo che non si è votato solo per il Parlamento europeo, ma anche per il rinnovo dell’amministrazione comunale.
Il dubbio che a Rende le votazioni non siano state del tutto “democratiche” è alimentato anche dall’episodio avvenuto la sera prima dell’apertura dei seggi: un rappresentante dei candidati a Sindaco ha presentato un esposto al Commissario prefettizio, alla Prefettura ed al Comando dei Carabinieri sull’irregolarità delle nomine dei Presidenti di seggio e sulla composizione delle varie sezioni. Secondo indiscrezioni, nell’esposto si fa presente che molti tra questi non sono stati selezionati dalle apposite liste, in particolare i soggetti che sono stati chiamati a sostituire coloro i quali avevano a suo tempo rinunciato alla presidenza del seggio affidatagli dalla Corte d’Appello di Catanzaro.
Ieri durante le operazioni di voto, un seggio è rimasto chiuso a lungo, il presidente prima e la vicepresidente poco dopo, hanno accusato un malore ed hanno lasciato il loro incarico. Anche questa sembra una curiosa coincidenza.
Ricordiamo che il Comune di Rende era stato sottoposto a Commissariamento prefettizio dopo la decisione della Commissione antimafia di dichiararne lo scioglimento per infiltrazione mafiosa, ora l’immagine dei 23 presidenti che lasciano i seggi elettorali, fa riflettere e temere che l’amministrazione straordinaria non sia servita a lasciare fuori dai Palazzi di rappresentanza, veleni e scorrettezze.

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