Reggio: prosciolti Matteo Arpe e altri 7 manager, erano accusati di usura

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Sentenza di “non luogo a procedere” per Matteo Arpe e altri sette manager della Banca di Roma accusati di usura dalla Procura di Reggio Calabria in relazione ai tassi d’interesse applicati ad un prestito concesso ad una azienda locale. In particolare il giudice Olga Tarzia ha prosciolto l’ex direttore generale della Banca di Roma e lo stesso provvedimento è stato adottato per Alessandro Piozzi (oggi direttore generale della Banca popolare di Puglia e Basilicata), Vincenzo Tagliaferro (direttore generale Banca di San Marino), Pietro Locati, Roberto Marini (consulente), Cesare Caletti, Andrea Crovetto e Paolo Tenconi. Il processo ha preso avvio a Palmi ma è stato poi trasferito per competenza a Reggio Calabria. Sotto accusa c’erano praticamente tutto il gruppo di vertice della Banca di Roma per usura in danno della Società Cartotecnica Reggina. Matteo Arpe e Piozzi, difeso dagli avvocati Apa e Giovanna Corrias Lucente – si spiega – hanno sempre “rivendicato la piena legittimità del loro operato ed escluso di essersi mai occupati della materia dei tassi di interesse e della società che aveva denunciato”. Secondo l’accusa i diversi dirigenti dell’istituto di credito chiamati in causa avrebbero applicato tassi superiori a quelli fissati dalle norme. Il giudice ha stabilito che non c’erano i presupposti per andare a processo.
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