Il giudizio di congruità annulla definitivamente il pericolo di default del Comune di Reggio Calabria e suona come clamorosa sconfessione di quanti auspicavano il dissesto, ad ogni costo, al precipuo scopo di attribuirne la responsabilità agli anni del “modello Reggio”. La decisione a sezioni riunite della Corte dei Conti ha conseguito come primo tangibile atto l’approvazione del rendiconto 2013, consentendo all’Ente il risparmio di 11 milioni.
E’ una notizia che scolorisce l’immagine cupa che si voleva imporre alla città della gestione Scopelliti e che, invece, ne esalta sempre più la figura di uomo retto, responsabile, calabrese fino in fondo e reggino impegnato a sollevare le sorti di una Città frenata dall’odio dei diffamatori di professione, una Città che subisce una terna commissariale che ostinatamente ritiene di dover brandire la scure di interventi “lacrime e sangue”, basati su tasse e tagli di servizi, una Città che non riesce ad ottenere i 630 milioni che la Regione Calabria a guida Scopelliti ha elargito e che si vorrebbe conoscere dalla Troika perché, ad oggi non sono stati spesi.
Reggio non è in dissesto: “la decisione della Corte dei Conti sconfessa i nemici della città”
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