Reggio, Consuelo Nava: “ho voluto ascoltare chi parla di legalità invocando la verità”

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Il week end cittadino appena trascorso a Reggio è stato animato da iniziative sulla legalità, sulla memoria e sull’impegno. Le occasioni della giornata della “Gerbera Gialla” organizzata da Riferimenti e la giornata ad Ecolandia di Libera con Don Luigi Ciotti.

“Mi piace ascoltare ed osservare quello che accade quando si propongono riflessioni ed iniziative che hanno a che fare con i modi di interpretare un impegno ed una responsabilità” – dice Consuelo Nava presente in entrambi le occasioni e continua – “ancora di più mi piace riflettere dopo su quanto ascoltato e ascoltarmi su quello che mi ha provocato positivamente e quello che ha aggiunto ad una mia posizione.” Nelle due occasioni, la prima di carattere un po’ più istituzionale e la seconda più militante, la prof.ssa Nava, seduta accanto ad altri partecipanti agli incontri, ha segnato sul suo ipad la frase “…le verità scomode”.

“In generale sento che è vero che parlando di ‘ndrangheta, corruzione e collusione occorra marcare la differenza verso una normale militanza che muova le coscienze. Credo che in questi due giorni, pensando ad una città non indifferente, ad una Reggio più cosciente e differente nel coraggio dei suoi diritti, io possa dire che il miglior servizio che potremo pretendere sia da chi riveste ruoli istituzionali che sociali ed aggregativi, sia quello della militanza quotidiana nella continuità dell’azione e nella corresponsabilità con le istituzioni, però non rinunciando a delle “verità scomode”.

Sabato mi ha colpito la forza di una verità scomoda quasi urlata ai numerosi ragazzi presenti in sala da Cafiero de Raho, che diceva: “ …ma quando si smetterà di dire che non c’è mafia a Reggio?; il Comune è stato sciolto per quello ed è stato pure confermato, qui la ‘ndrangheta ha preso tutto, sta prendendo tutto, spera di riprendersi il Comune e le Europee, tutto ciò che è l’espressione della vostra libertà, ognuno di voi deve rischiare, andare avanti senza paura…”; domenica, invece mi sono soffermata sulle parole di Don Ciotti, anche loro notoriamente assai scomode : “ …Molti hanno scelto la legalità malleabile e sostenibile. Troppi cittadini ad intermittenze, alcuni nemmeno cittadini. Non basta commuoversi, occorre muoversi. Spesso nei fatti emotivi una marea di gente. Si deve dare concretezza alle cose, molte parole sono malate, c’è un furto delle parole, vengono svuotate. Tutti parlano di legalità. Basta passerelle inutili, incontriamoci con le istituzioni per confrontarci su quanto fatto, anche i santi si sono stancati di essere portati in processione,  di qua e di là …Basta codici etici, li hanno e promuovono tutti. Serve l’etica come professione.”

“Mi sono sembrate testimonianze efficaci ma soprattutto appelli senza scuse, ancora una volta per non confondersi è arrivato il tempo di distinguersi, anche nelle verità scomode e nelle responsabilità civili. Mi pare che il tempo per molti sia già iniziato e con coraggio…”, così chiude ed apre richiamando ad un impegno collettivo Consuelo Nava.

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