Reggio: associazioni, magistrati e forze ordine si uniscono per fare squadra contro la ‘ndrangheta

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Reggio Calabria: il palazzo del Cedir che ospita la ProcuraCreare e rafforzare le relazioni e costruire un rapporto di fiducia tra le associazioni antiracket della Calabria e le istituzioni che sono in prima linea sul fronte della legalita’. E’ questo l’obiettivo del seminario regionale in corso a Reggio Calabria al quale partecipa il presidente della Federazione antiracket italiana, Tano Grasso. L’iniziativa, promossa dal Commissariato straordinario antiracket e antiusura, Elisabetta Belgiorno, e dal prefetto di Reggio Claudio Frammartino, ha visto la presenza del Procuratore distrettuale antimafia di Reggio Calabria Federico Cafiero De Raho e del Procuratore aggiunto di Catanzaro Giovanni Bombardieri.

L’iniziativa di oggi – ha detto Tano Grassovuole costruire e rafforzare le relazioni di fiducia tra le associazioni antiracket della Calabria e i soggetti che istituzionalmente si occupano dei problemi di contrasto. E’ la prima volta che si fa una iniziativa del genere. Abbiamo qui, oggi, una parte delle associazioni antiracket e molti rappresentanti delle forze dell’ordine. Rafforzare questo rapporto di fiducia e’ indispensabile per allargarci, proprio in Calabria, dove l’esperienza antiracket e’ storicamente una esperienza debole. Abbiamo una legislazione che funziona bene, ed anche in tempi brevi. C’e’ anche una nuova sensibilita’ da parte delle forze dell’ordine. Quello che manca sono solo gli imprenditori“.

prefettura_reggiocIl prefetto Frammartino aprendo i lavori del seminario, lo ha definito “una sfida per Reggio e la Calabria. Un territorio dove le ferite piu’ importanti sono l’estorsione, il racket, l’usura. Fenomeni spesso sfuggenti ed indecifrabili. Sconfiggerli – ha aggiunto il prefetto – rappresenta un obiettivo che assume gia’ di per se’ un significato rilevante e di grande valore strategico“. Elisabetta Belgiorno ha definito l’iniziativa come “una corale ambizione per determinare quel terremoto in grado di demolire la malapianta della ‘ndrangheta. Abbiamo questi straordinari strumenti del Pon, con fondi strutturali assegnati con una misura per l’antiracket e l’antiusura, ed abbiamo voluto che queste risorse fossero utilizzate per iniziative concrete

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