Nelle intenzioni del giurista palermitano, l’ esercizio dottrinario in merito alla questione pare abbia co
Ed a proposito di poteri dello Stato : “Sorprende e non poco – afferma Valentina Zafarana, PortaVoce M5S all’ARS – la presenza del presidente dell’Assemblea Regione Siciliana, carica istituzionale di rappresentanza di tutti i siciliani in un consesso che voleva apparire meramente scientifico-dottrinario, ma che in realtà reca evidenti connotati “politici” soprattutto ad una settimana dalle elezioni”.
Fra un “conato” negazionista e l’altro, Fiandaca “ammette” che se trattativa c’è stata, la stessa risulta insindacabile penalmente (e comunque non rientrante nella fattispecie prevista dall’art. 338 cod. penale), condotta in uno stato di necessità in un momento di assenza e debolezza dello “Stato” : in buona sostanza il populismo giudiziario non deve ergersi a giudice e censore delle qualità morali di un’intera classe dirigente perché non sarebbe competente a farlo. Resta da chiedersi se sia lecito, in ossequio al principio assoluto della legittimazione democratica, astenersi da qualsiasi tipo di giudizio etico-morale sulla condotta di chi ci ha governato, resta da chiedersi secondo quale principio etico ad oggi non risulti pienamente chiarita all’interno della trattativa stato – mafia, la posizione del nostro capo dello Stato.
Messina, M5S: “La trattativa stato- mafia è realtà”
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