Messina: discarica abusiva di rifiuti speciali alla Real Cittadella. La Zona Falcata sempre più degradata

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Un fumo alto e nero levatosi da uno dei bastioni della Real Cittadella della Zona Falcata a Messina, ha fatto allarmare il Corpo dei Vigili Urbani, coordinati dal Comandante Ferlisi. Sembrava un “banalissimo” incendio di copertoni, uno di quelli che, purtroppo, nell’indolenza di tutti, cittadini e Pubblica Amministrazione, sono diventati all’ordine del giorno, invece, le fiamme hanno permesso di scoprire una discarica abusiva di amianto e lana di vetro. Quest’ultima, come opportunamente segnalatoci dalla F.I.V.R.A., non è una sostanza pericolosa nè per l’ambiente nè per l’uomo, si tratta, infatti di materiale utilizzato come isolante, composto da fibre biosolubili che se anche inalate vengono facilmente dissolte nei liquidi fisiologici senza compromissione alcuna per la salute.

Se questo vale per la lana di vetro però, lo stesso non possiamo dire per l’amianto che come sappiamo, è sostanza cancerogena sottoposta a particolare protocollo di smaltimento.
I rifiuti speciali erano stati occultati in una zona meglio conosciuta come “ex Cantiere Cassaro”, area al centro di un’annosa querelle per l’attribuzione tra i vari enti e società che nel tempo si sono contesi la zona Falcata.

 Quasi dieci anni fa a spuntarla furono i cantieri Palumbo, in occasione della nuova concessione sul bacino di carenaggio ex Smeb, ma paradossalmente, l’Autorità che la concedeva per l’uso imprenditoriale, ne proibiva lo sfruttamento per via dei vincoli che gravano sulla Real Cittadella. La scoperta della discarica abusiva, riaccende i riflettori sugli inutili contenziosi che hanno avvelenato la gestione dell’intera area portuale, liti che non hanno fatto altro che permettere al degrado ed alla delinquenza di mortificare un antichissimo patrimonio messinese come quello rappresentato dalla Real Cittadella e dalla Zona Falcata.

La discarica abusiva è stata sottoposta a sequestro, presto i rifiuti verranno smaltiti, ma non si tornerà mai alla normalità finchè chi di competenza non intervenga sull’intera area  con operazioni di bonifica e rivalorizzazione.

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