Mafia: a Pisa riapre edicola confiscata a cosche messinesi

StrettoWeb

Riapre i battenti l’edicola di Pisa, situata nel cuore del centro storico, confiscata a una famiglia mafiosa dal tribunale di Reggio Calabria. Il chiosco, situato in borgo Stretto, e’ stato assegnato al coordinamento provinciale di Libera Pisa e alla cooperativa sociale Axis che, insieme ad altri soggetti, garantira’ nuovi posti di lavoro e, spiega una nota, ”attenzione particolare all’inserimento lavorativo di persone svantaggiate”. Nel luglio 2013 il Tribunale di Reggio Calabria dispose il sequestro dell’edicola a complemento delle indagini della Direzione Investigativa Antimafia di Messina, riguardanti un sodalizio mafioso attivo in Sicilia negli anni ’90. Per il negozio venne stimato un valore commerciale di 400 mila euro per la vendita di giornali, riviste e periodici. Il padre del titolare e’ ritenuto un capofamiglia ed e’ stato condannato a 20 anni di reclusione per associazione di tipo mafioso, omicidio volontario ed estorsione. Tra il settembre 2013 e l’aprile 2014 sono poi arrivate le confische di primo e secondo grado, che hanno aperto possibilita’ piu’ concrete per una manifestazione di interesse e la successiva presentazione al tribunale di Reggio Calabria di un progetto di riutilizzo sociale dell’azienda da parte di Libera Pisa e della cooperativa sociale Axis. Il parere favorevole del tribunale ha permesso il 14 maggio la stipula del contratto di affitto e l’avvio a tutti gli effetti del progetto che prevede il ripristino della tradizionale attivita’ di rivendita di giornali, riviste e periodici con la creazione di nuovi posti di lavoro ed un’attenzione particolare all’inserimento lavorativo di persone svantaggiate (legge 381/91). L’edicola avra’ anche un nuovo nome e si chiamera’ ‘I Saperi della Legalita” e permettera’ a Libera di ”consolidare l’impegno che sul piano culturale sta portando avanti da anni facendone un centro nevralgico di riflessione e promozione della cultura della legalita’ democratica, della solidarieta’ e dell’antimafia sociale, aperto a tutta la citta’, nella consapevolezza della crescente esposizione del territorio toscano a fenomeni di infiltrazione mafiosa e corruttiva”.

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