Gay, inizia l’Onda Pride: 13 manifestazioni in Italia, si chiude il 19 luglio a Reggio Calabria

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Si avvicina l’Onda Pride: tredici manifestazioni dell’orgoglio lgbt che attraverseranno lo stivale dal 7 giugno al 19 luglio. Una grande mobilitazione, per rivendicare diritti e parita’ per tutte le persone, senza discriminazione di orientamento sessuale e identita’ di genere, che dopo il tentativo pilota dello scorso anno con cinque Pride in rete, quest’anno registra un numero di adesioni piu’ che raddoppiato. Ad aprire l’Onda sara’ la Capitale con il Roma Pride previsto per il 7 giugno. Tutte le iniziative sono state presentate oggi presso i Musei Capitolini. Ed e’ stata l’occasione anche per lanciare un appello (e un avvertimento) alla politica: “Chiediamo a Renzi dove sono i nostri diritti – ha detto il presidente nazionale di Arcigay Flavio Romani -. I diritti ci sono ma a noi non sono accessibili, la legge contro l’omofobia e’ impantanata al senato da mesi e mesi. Renzi e il Pd ora sono responsabili di quello che avverra’ su tema di diritti civili”. “Il nostro slogan, ‘adesso fuori i diritti’, riprende in senso polemico proprio la campagna di Renzi che aveva promesso interventi sui diritti civili nei primi cento giorni del suo governo – gli fa eco Andrea Maccarrone del Roma Pride – e questa e’ la prima promessa non mantenuta. Diciamo alla politica nazionale di mantenere gli impegni presi con il paese”. Dopo il corteo di Roma seguiranno Alghero, Bologna, Catania, Lecce, Milano, Napoli, Palermo, Perugia, Torino e Venezia il 28 giugno (nella giornata del ricordo dei moti di Stonewall). Chiuderanno Siracusa il 5 luglio e Reggio Calabria il 19 luglio. Andrea Maccarrone del Roma Pride ha commentato: “Tredici Pride da nord a sud attraverseranno l’Italia per dare un senso fortemente unitario e aggregativo perche’ abbiamo davanti una lunga strada per raggiungere la parita'”. Alla conferenza di oggi hanno preso parte rappresentanti delle istituzioni locali: il vicepresidente della Regione Lazio Massimiliano Smeriglio e l’assessore alle Pari Opportunita’ Alessandra Cattoi, la quale ha annunciato l’adesione di Roma Capitale al Pride e confermato la presenza al corteo del 7 giugno dello stesso sindaco. Il tema dei diritti lgbt e’ sentito dall’amministrazione Marino: il sindaco aveva inserito le unioni civili anche nel suo programma elettorale. Proprio su questo tema pero’ – sebbene ci sia una proposta di delibera (gia’ licenziata dalle commissioni) elaborata dalla maggioranza piu’ il M5S – si registra uno scoglio in Assemblea Capitolina: dopo mesi di attesa non e’ arrivata nemmeno la calendarizzazione. “Ci sono tutti i presupposti per far diventare realta’ il registro delle unioni civili – ha rivendicato oggi Maccarrone – e’ inaccettabile che la conferenza dei capigruppo e il presidente del Consiglio non facciamo partire la discussione”. Forse prima dell’estate ci si riuscira’. Forse.

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