Fiandaca attacca Crocetta e riparte dai FES

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L’arresto di Francantonio Genovese ha naturalmente impresso una svolta alla campagna elettorale del Pd, un partito non più succube dell’offensiva mediatica dei Cinque Stelle, ma non ancora capace di definire in riva allo Stretto un equilibrio interno preciso, una pax consolidata. L’obiettivo imminente è gestire l’ordinario, amministrare la routine, rinviando la resa dei conti nel medio periodo. Proprio per questa ragione i diversi candidati impegnati nel territorio stanno occupando buona parte del loro tempo ad incontrare militanti ed elettori, a stringere accordi con i colonnelli rimasti orfani del generale, ad intrecciare rapporti in vista del redde rationem. Ed è esattamente in questo clima che Giovanni Fiandaca, dopo aver presentato in Tribunale il suo libro “La mafia non ha vinto”, ha visitato nel pomeriggio il circolo Guernica, per confrontarsi con la base alla presenza del deputato regionale Filippo Panarello e del segretario generale della Cgil di Messina Lillo Oceano.

Quest’ultimo, nel presentare l’iniziativa, ha posto l’attenzione sulla necessità di superare – a livello comunitario – l’impostazione tedesca dell’austerità, che avrebbe prodotto inevitabili ripercussioni in campo sociale con la cancellazione progressiva del welfare e la precarizzazione del mercato del lavoro. “Risultati ben distanti dal nostro credo, proiettato semmai su un’Europa in grado di emancipare i lavoratori dalla povertà e dal bisogno” ha affermato il leader sindacale. Fiandaca, lungi dal dissentire, ha esternato le proprie perplessità sulla politica comunitaria degli ultimi anni, evidenziando come “soltanto attraverso una politica rinnovata si potranno abbattere egoismi e qualunquismi”. Se la linea promossa dal partito è di vincolare stabilmente l’Italia all’Europa, è altresì innegabile che al Pd serva coesione. Da qui la riflessione sugli affari interni, sulle beghe e sugli scandali: “Il Pd siciliano – ha ammesso il giurista – non ha dato negli ultimi tempi segnali di grande unità. Eppure tutte le sfide, anche quelle europee, si vincono insieme, partendo dall’omogeneità d’intenti. Ora, al di là dalle simpatiche rivoluzioni annunciate, non mi sembra che Crocetta abbia indicato una chiara prospettiva di sviluppo accettabile”. Ne deriva la proposta rivolta a tutti i siciliani: “Se vogliamo superare il dramma economico che abbiamo vissuto, dobbiamo spendere meglio i soldi del Fondo Europeo di Sviluppo, senza incedere in una logica di tipo clientelare. Questo è un impegno concreto che mi sento di prendere: un’azione decisa per stabilire dei paletti chiari nell’ambito della nuova programmazione europea per il periodo 2014-2020”.

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