“I governi ignorano, invece e chissà perché (a pensar male, purtroppo, non si sbaglia mai!), che il vero ed unico problema degli squilibri finanziari degli enti locali, soprattutto quelli calabresi, consiste nell’eccessivo costo di alcuni servizi, inopinatamente privatizzati, quali lo smaltimento dei rifiuti, l’approvvigionamento idrico, l’energia. Peraltro, se anche vero che detti costi vanno ribaltati sulla platea dei cittadini, attraverso la tassazione che oggi ne prevede la copertura al 100 per cento, è altresì vero che i cittadini non hanno più la capacità di far fronte alla costante crescita della pressione tributaria locale. Si genera così un circolo vizioso senza via d’uscita, in quanto l’eccesso di costo dei servizi di cui sopra, impossibile da ribaltare sulla cittadinanza, finisce per compromettere sempre più i bilanci locali“.
“Certamente, quindi – conclude Cuzzola – si deve e si può intervenire sulla riforma della pubblica amministrazione, anche locale, attribuendo maggiori poteri e maggiori responsabilità agli amministratori, a scapito di una separazione tra indirizzo e gestione ormai superata. Ma, se si vuole dare maggiore stabilità, anche al mondo degli enti locali, bisogna intervenire sui mercati, attraverso politiche di regolamentazione dei costi strategici, dei quali ho detto sopra“.