La crisi della rappresentanza politica tra cambiamenti (della casacca però!) e (non) valori

StrettoWeb

images A pochi giorni dall’elezioni europee del prossimo 25 maggio, la crisi della politica e soprattutto della rappresentanza si fa sempre più forte. Scandali, arresti, immobilismo e rubarie varie sono alla base del vento dell’antipolitica. La gente è stanca, seccata e non segue più le varie dinamiche: non vede riferimenti per risolvere i tanti problemi, non vede vie d’uscita al tunnel della crisi che è latente.

Gli italiani hanno trovato due sbocchi: il M5S e l’astensionismo. Il primo è il cosiddetto “voto di protesta”, interpretato dall’elettore nel voler “sfasciare tutto” per ripartire poi da zero. Sabato mattina, in un bar del mio paese, in una discussione con miei concittadini, uno di questi mi diceva con grinta e determinazione “‘ntappamu supra a Grillu armenu chidu grida e sduna (traduzione: mettiamo la X su Grillo almeno si cerca di cambiare le cose)“. Il secondo è “nascondersi” nel non voto, nell’indifferenza totale su chi gestirà la res publica. Non dò giudizi sulle due opzioni, non è questo il mio ruolo da giornalista o presunto tale, di certo ognuno deve compiere i gesti che ritiene più utili nella consapevolezza di fare il meglio per sè e per l’Italia.

E’ ovvio che gli ultimi scandali in ordine di tempo non aiutano a placare la protesta cosi come i numerosi cambi di vari politici da uno schieramento all’altro. Come possiamo notare nella foto a corredo dell’articolo, il politico Pascale, ha cambiato partiti come se dovesse cambiare i canali televisivi. Per carità, ognuno è legittimato a fare cio che vuole, ma non bisogna lamentarsi se poi, gli elettori, non capiscono nulla e vedono tutto marcio.

La gestione della res publica sarebbe, se fatta in maniera disinteressata, sarebbe uno dei gesti più belli della propria vita: lavorare per gli altri attraverso un compenso dignitoso, ma cosi, nella maggior parte dei casi, non è. Non bisogna fare però un errore: vedere il marcio dappertutto. E’ normale che nella società, ed in tutti i campi, ci siano le persone oneste e disoneste, le persone con passione e senza, le persone con valori e senza: bisogna sempre fare la scelta giusta o cercarla di farla analizzando programmi, persone ed idee.

Facciamoci gli auguri, affinchè questa crisi generale, con l’aiuto un po di tutti, possa trovare uno sbocco positivo.

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