Cielo azzurro, sole giallo, cuore rosso: la Sicilia vira a sinistra

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Azzurro, giallo, rosso. Non sono i colori della bandiera di qualche stato dell’Est, ma quelli che rappresentano la repentina rivoluzione copernicana che, in due tappe, ha modificato gli equilibri politici siciliani, scandendo prima la vittoria dei Cinque Stelle e poi il trionfo renziano. Sì, perché la terra del 61 a 0 per il centrodestra, la terra in cui Cuffaro e Lombardo vincevano a mani basse e occhi bendati, è stata attraversata da un libeccio riformista. E dire che soltanto cinque anni fa l’unico bastione a restare in piedi contro l’armata berlusconiana era il feudo ennese di Mirello Crisafulli, lo stesso Crisafulli che rivendicava la capacità di vincere nel suo collegio col maggioritario, col proporzionale e perfino con la semplice estrazione a sorte.

Adesso tutto è diverso: dopo un’infatuazione per il Movimento di Beppe Grillo, gli isolani si sono riorientati verso il liberal-laburismo alla fiorentina, nel segno dell’equità sociale e delle partite Iva. Centomila voti in più rispetto all’anno passato consacrano l’affermazione del Pd. Una curiosità: con 231 voti, Mongiuffi Melia – nel messinese – regala addirittura il 70% agli uomini di Renzi. Anche se 115 voti sono della crocettiana Stancheris… (foto repubblica.it)

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