“Ancora una volta – ha detto il consigliere di Gemayel, Georges Yazbek – assicuriamo che questa vicenda non ci riguarda ne’ da vicino ne’ da lontano. Non abbiamo scritto alcuna lettera di protezione a beneficio di nessuno”. “Questa vicenda – ha insistito Yazbek – non ci riguarda, mentre riconosciamo le nostre relazioni con gli alti responsabili italiani. Soprattutto poiche’ il presidente (Gemayel) e’ in contatto permanente con i responsabili di tutto il mondo, in quanto vice presidente dell’Internazionale dei partiti democratici di centro”. Secondo quanto emerso dal verbale dell’interrogatorio di Scajola il 18 maggio a Regina Coeli, depositato nei giorni scorsi presso il Tribunale del riesame di Reggio Calabria, l’ex ministro avrebbe ammesso di avere ricevuto via fax una lettera attribuita a Gemayel in cui l’ex presidente lo assicurava che si sarebbe interessato per fare riparare in Libano Matacena, l’ex deputato di Forza Italia condannato a 5 anni per concorso esterno in associazione mafiosa, ora a Dubai. A preannunciare l’arrivo della lettera, secondo la segretaria di Scajola, Roberta Sacco, sarebbe stato Vincenzo Speziali, un imprenditore catanzarese che dal 2005 vive a Beirut ed e’ sposato con una libanese.
Caso Scajola, Gemayel: “Mai scritto lettera per Matacena”
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