Salemi, Sgarbi candidato sindaco: “torno per ripristinare la legalità violata da uno Stato criminale”

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FOTO ©Julian HargreavesSgarbi2012 bisVittorio Sgarbi sarà candidato sindaco alle elezioni amministrative di maggio a Salemi, in provincia di Trapani.  Il critico d’arte lo ha annunciato sabato 19 aprile nella cittadina siciliana nel corso di una affollatissima conferenza, alla quale hanno preso parte numerosi cittadini, molti dei quali rimasti fuori dalla sala del «Centro Kim»  dove il critico d’arte, in un lungo e appassionato intervento,  ha spiegato le ragioni di questo ritorno.

«Qui – ha osservato – si è consumato un grande inganno. Una “mafia dell’antimafia”, efficacemente descritta nei giorni scorsi su “Il Foglio” da Pietrangelo Buttafuoco, ha cancellato, inventandosi una mafia che non c’è, una esperienza straordinaria che in pochi mesi aveva fatto conoscere Salemi in tutto il mondo».

Sgarbi, che si era dimesso da sindaco nel febbraio del 2012, denunciando l’abnormità dello scioglimento per «condizionamento esterno» proposto dal Ministero dell’Interno, frutto di una vera e propria corruzione investigativa fatta di ipotesi, suggestioni, travisamenti di fatti nonché di veri e propri falsi, ha ricordato come «a distanza di due anni non si è ancora capito perché hanno sciolto il Consiglio comunale: non c’è un solo indagato. Io non sono mai stato chiamato, interrogato, ascoltato. Una vicenda inaccettabile. Mi debbono dire quale mafia mi ha “infiltrato” o “condizionato”, dove l’hanno vista. Se questa mafia è una puzza, una sensazione, uno stato d’animo. O, come penso, una invenzione della mafia dell’antimafia».

«A Salemi – ha aggiunto Sgarbi – è stata sospesa la democrazia. Torno per ripristinare la legalità violata da uno Stato criminale».

«La vera infiltrazione – ha tuonato poi Sgarbi – è quella della ‘ndrangheta. Il Vice Prefetto di Trapani dell’epoca, Giuseppe Ranieri, a capo della Commissione di accesso agli atti, dalla cui relazione è dipeso lo scioglimento, si è scoperto essere in rapporti con appartenenti alla mafia calabrese, alle cosche di Melito Porto Salvo. Intercettazioni telefoniche ne rivelano un ritratto inquietante. Eppure è stato “premiato” ed è oggi Capo Dipartimento al Ministero dell’Interno. Ho chiesto che si apra una indagine sul suo operato a Salemi. Ha qualcosa da dire l’incapace ministro Alfano ?».

Interrotto più volte dagli applausi della platea, Sgarbi ha concluso: «Torno per riscattare una città che è stata umiliata».

Il critico d’arte è già al lavoro per definire le liste e designare gli assessori. A sostenerlo un vasto schieramento trasversale ai tradizionali partiti politici.

Sgarbi correrà con una sua lista civica, denominata «Partito della Rivoluzione – Laboratorio Sgarbi Salemi». Con le altre liste siglerà un apparentamento.

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