Rischio Ebola, il parere del medico specializzato: “Improbabile un’epidemia importata in Italia a seguito dei flussi migratori”

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Riguardo agli eventuali rischi di contagio dell’Ebola connessi ai flussi migratori irregolari, il ministero ha segnalato fino a qualche ora fa che “la durata dei percorsi che porta i migranti dai propri Paesi di origine all’Italia rende ancora remota la possibilita’ che l’eventuale insorgenza della malattia, che ha un periodo di incubazione massimo di ventuno giorni, si verifichi in Italia”. E’ quanto riportato anche su Meteoweb Ebola, il Ministero della Salute: “nessun pericolo dagli immigrati”.
Giuseppe Cannuni, medico specializzato in malattie infettive, per il Gruppo Immigrazione Cambiamo Messina dal Basso, interviene sulla delicata questione: “In merito a quanto pasticciato sino ad ora sui comunicati contraddittori del Ministero della Salute, il quale nei giorni scorsi ha lanciato allarmismi circa il rischio di possibili infezioni da virus Ebola (febbre emorragica), per poi passare ad uno stato di attenzione e poi ad uno di sorveglianza, senza che nella realtà dei fatti sia accaduto nulla di concreto”. 
“Appare, a mio modesto parere, alquanto improbabile un’epidemia importata in Italia a seguito dei flussi migratori provenienti dalle nazioni africane. Premesso che il virus in questione, da quando identificato (1976), è sempre stato attivo solo, ed esclusivamente, nelle regioni dell’Africa sub-sahariana, non ha biologicamente le caratteristiche adatte a creare pandemie o epidemie al di fuori delle aree in cui è già diffuso. Intanto  – spiega ancora il medico – a differenza dello spauracchio H1N1, non ha diffusione aerea, ma soltanto attraverso il contagio ematico con sangue e/o altri liquidi biologici infetti. A giocare contro la diffusione del virus è la rapidità di progressione della malattia e la sua alta letalità (circa 70%), considerando che il periodo d’incubazione varia dai 3 ai 18 giorni, più frequentemente 7, inizia dando sintomi aspecifici quali febbre, malessere, artralgie, sintomi gastro-intestinali e spesso un esantema maculo-papulose, risulta fatale per emorragie viscerali attorno al 6-7 giorno. Coloro che guariscono non sono contagiosi già dopo 3 settimane”.
“Facendo un rapido conto – continua nella sua analisi Cannuni – la malattia da virus Ebola uccide in circa 2/3 settimane da quando viene contratto il virus. Facendo un riferimento specifico ai migranti, coloro che vengono dalle zone interessate di diffusione del virus ci mettono mesi, spesso anni prima di raggiungere le coste libiche dalle quali poi vengono imbarcati, pertanto appare estremamente improbabile un contagio da parte loro. Fino al 2008 sono stati segnalati soltanto 3 casi di ebola come “malattia da importazione”, di questi solo 1 al di fuori del continente africano, mai nessun caso in Italia. 
Non mettendo minimamente in dubbio le competenze del Ministero della Salute, appare grave, pretestuoso e razzista, questo falso-allarme provocato, oltre che pericoloso per un clima sociale già teso e provato dalle vicissitudini che sono storia recente”. 
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