“Regium Waterfront”: dietro-front sul lido, mentre il Comune bandisce 12mila euro per scavi archeologici nell’area

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Forse a Palazzo San Giorgio s’è persa la bussola. Il Comune non sa da quale parte stare sul riammodernamento dell’area Nord della città e soprattutto sulla creazione del “ Regium Waterfront”. Si compie un passo avanti e dieci indietro in un macchiavellico “scarica barili” sulla lentezza burocratica di questo o di quell’ente. L’amministrazione prefettizia sembra aver messo un veto sulla riqualificazione del Lido Comunale, sul quale invece spinge il pedale la Sovrintendenza, e bandisce per 12 mila euro lavori archeologici preliminari – così sono definiti dal dirigente comunale Francesco Barreca –  per verificare la possibilità di rinvenire nell’area dei reperti di interesse artistico. Il Comune specifica che questa decisione non è deve considerarsi come un bando di gara, ma come prodromica all’individuazione di “operatori economici da consultare per la successiva fase di cottimo fiduciario”.  

Un’operazione, mirata quindi, alla ricerca di privati finanziatori. Perché quindi indietreggiare sulla riqualificazione del Lido Comunale? Le strutture architettoniche del Lido sono inserite nel progetto da 10 milioni di euro per la realizzazione del Waterfront; incomprensibile, dunque, l’uso di due pesi e di misure.

Il Comune, intanto, tamponerà la situazione del Lido esternalizzandone la gestione, come già fatto in passato,  così da garantirne l’apertura per la vicina stagione estiva.

Il finanziamento del progetto è stato garantito nell’ambito del piano Pisu, il Ministero dei Beni culturali ha dato la sua “benedizione” ai lavori, quindi cosa aspettiamo? Rendiamo facile e celere il dialogo istituzionale, si raggiunga un accordo sugli appalti e le relative autorizzazioni lavorando di concerto; è un dovere al quale l’amministrazione comunale non può sottrarsi: dare alla cittadinanza, la data d’inizio della ricostruzione dell’intera area.

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