Reggio: il furto agli scout di Archi e il clamoroso invito all’omertà del parroco…

StrettoWeb

“Gentile direttore, sono un ventisettenne orgogliosamente reggino, Le scrivo in merito agli avvenimenti accaduti pochi giorni fa nel quartiere di Archi Carmine. In poche parole, qualcuno durante la notte ha forzato la porta, è entrato ed ha rubato del materiale nella sede del gruppo scout del quartiere”. E’ il testo inviato alla Redazione di StrettoWeb da un cittadino di Archi, che aggiunge:Inutile sottolineare la bassezza del gesto anche in virtù del fatto che il gruppo non ha alcun tipo di aiuto economico e/o finanziamento, ma sopravvive grazie a qualche attività organizzata dagli associati ed al supporto dei genitori. Non è la prima volta che accade una cosa del genere, anzi, a quanto ne so, è una situazione che si presenta abbastanza frequentemente; come è ovvio, i responsabili AGESCI hanno sempre denunciato i fatti e, la voce di aiuto che spesso nessuno sente, stavolta ha avuto un eco davvero importante”.

“Numerosi sono stati i messaggi di solidarietà da parte di comuni cittadini, di molti altri gruppi scout e di altre associazioni come Libera e Reggio non Tace. Meraviglioso è stato il gesto di  Mons. Fiorini Morosini che ha cancellato tutti i suoi impegni e si è recato nel quartiere per celebrare la SS. Messa della Domenica mattina. Questi piccoli e grandi gesti sono i semi che dentro di me fanno crescere la speranza del cambiamento. Accanto a questo però accade che poche ore dopo, nella stessa parrocchia, il prete della medesima, abbastanza indignato, pur condannando l’accaduto (almeno quello) abbia criticato questa eccessiva pubblicità dicendo tra le altre cose più o meno questo: “I furti li abbiamo subiti tutti e pubblicizzandoli non facciamo altro che far passare il nostro come un quartiere malfamato”. Anche se ho le spalle larghe, alcune affermazioni riescono ancora a stendermi”.

“Non sapevo ad esempio che i voti di alcuni prelati fossero castità, povertà e OMERTA’ e non posso credere che ancora nel 2014 dopo il martirio che la nostra città ha subito e sta subendo anche a causa del silenzio, debba sentire queste parole da un pulpito. Non posso e non voglio credere che i padri e le madri di famiglia presenti siano tornati a casa sereni e siano pronti a dare questo insegnamento ai propri figli e soprattutto IO, NON VOGLIO insegnare questo ai miei figli. Voglio che imparino ad urlare, a gridare e a far sentire la propria voce quando subiscono un’ingiustizia. Spero che sempre più gente abbia le orecchie e il cuore pronti ad accogliere una richiesta di aiuto perché è questo che ci serve e ci potrà far crescere!!!!! Chiudo con una frase di Martin Luther King citata spesso  ma sempre attuale: NON TEMO LE URLA DEI VIOLENTI, MA IL SILENZIO DEI GIUSTI. Viva Reggio. Un cittadino di Archi”.

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