Reggio, botta-risposta tra la famiglia di Italo Falcomatà e Scopelliti

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Apprendiamo  dagli organi di informazione le esternazioni dell’ex sindaco Scopelliti nei confronti di Italo Falcomatà.  Duole che l’ex sindaco dia un’immagine di se così scriteriata tanto da scaricare, ancora una volta, le sue responsabilità su persone che purtroppo non possono più difendersi. Poco importa, tuttavia, attesa l’inconsistenza delle sue affermazioni“: ad affermarlo, tramite un comunicato stampa, la famiglia di Italo Falcomatà, sindaco di Reggio Calabria per più di 8 anni dal 1993 al 2001. “Gli avvisi di garanzia non sono condanne, quindi, non fanno di un “avvisato” un delinquente, le condanne, invece, certificano un reato. Mai nel periodo in cui ha amministrato Reggio aveva parlato di gestioni pregresse e di debiti che gli sono venuti in soccorso a oltre dieci anni di distanza e hanno già trovato modo di essere verificati e smentiti nel corso del processo e infine nella condanna. Noi non ci rallegriamo della condanna di Scopelliti, anzi gli rivolgiamo un pensiero carico di umanità perché le cattiverie e le stoltezze che racconta sono chiaramente sintomo di una confusione mentale che si somma ad una evidente povertà culturale ed interiore“.

Pronta la risposta del governatore dimissionario: “leggo sgomento il comunicato diffuso dalla famiglia Falcomatà in cui vengo gratuitamente offeso” – ha esordito Scopelliti, spiegando che “nell’intervista che ho rilasciato durante ‘Panorama d’Italia’ ho affermato che tanti cittadini hanno notato continuità tra la mia amministrazione e quella precedente guidata dal Sindaco Falcomatà. A lui, tra l’altro, ho riconosciuto il merito di aver risvegliato nei reggini il senso di appartenenza, in un momento particolare per la città dopo gli anni cupi di tangentopoli. Ho anche evidenziato alcune differenze, come il fatto che durante la mia sindacatura sono stati aperti ben 265 cantieri, perché quella era la fase della realizzazione dopo il periodo della ricostruzione, governato proprio da Falcomatà. Sugli avvisi di garanzia, specifico di aver soltanto sottolineato che avrei gradito segnali di solidarietà proprio da parte di una famiglia che sa bene quanto sia difficile subire determinate accuse” aggiunge Scopelliti che poi conclude: tutto ciò, come è chiaro, non significa affatto offendere la memoria di Italo Falcomatà, per il quale di fatto ho nuovamente ribadito la mia stima. E’ piuttosto nitido nella mia mente il ricordo della signora Rosetta Falcomatà che, in più circostanze, mi ha ribadito come guardando alcune foto del marito dove vi ero ritratto anch’io, lei avesse colto ‘un segno del destino’, quasi a testimonianza di una continuità. E’ questa la famiglia Falcomatà a cui preferisco pensare“.

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