Reggio, bandi per sviluppo filiera del bergamotto. Interventi per la Calabria pari a 4 milioni di euro circa

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Sono state presentate stamane, presso la sede del Consiglio regionale di Reggio Calabria, le nuove misure adottate a favore dello sviluppo della filiera Bergamotto della Provincia di Reggio, frutto di 10 mesi di lavoro, in cui si è riuscito a chiudere l’iter dei bandi che riguardano l’intera produzione del frutto; proprio in virtù della Legge Aloi del 25 febbraio 2000 (per la tutela del bergamotto e dei suoi derivati) per la Regione Calabria si sono messi a disposizione fondi per circa 11 milioni di euro, anche se al momento sono stati programmati interventi per 4 milioni.

I destinatari del bando sono tutte le aziende che operano nel settore agro-alimentare, quelle che lavorano il prodotto intero trasformandolo in materia prima, aziende di lavoro bergamotticole, singole e associate.

Si ricordi che la coltivazione del bergamotto si estende lungo una ristretta aerea costiera della Provincia di Reggio, su una superficie di circa 1500 ha, per una produzione annua di 20.000 tonnellate di frutto.

“In pochissimi mesi- ha dichiarato quest’oggi alla stampa il Presidente del Consorzio del Bergamotto, Ezio Pizzi – si sono ottenuti risultati impensabili. Normalmente noi produttori presentavamo i progetti e dovevamo attendere i decreti per anni. Oggi si darà la comunicazione ufficiale della chiusura delle graduatorie, insieme alla notizia dell’imminente immissione dei decreti alle aziende partecipanti al bando. Si spera anche  – ha aggiunto il Presidente – in un finanziamento di altri 2 milioni e mezzo e in una probabile apertura di ulteriori bandi per inserire altre aziende da finanziare. Quello che è certo è che tutte le aziende che hanno presentato progetti approvati saranno finanziate. Ci aspettiamo, inoltre – ha continuato Pizzi – la pubblicazione di altre graduatorie relative ad altri bandi, che riguardano sia la ricerca scientifica che la comunicazione, ovvero la pubblicità di tutti i risultati individuati fino ad oggi attraverso la ricerca scientifica. È importante questo perché così si potrà comunicare in Italia quello che il bergamotto può offrire alla salute della collettività; lo sviluppo di questa produzione non sarà più precario, anche grazie alle approfondite ricerche scientifiche che hanno portato ad individuare dei principi attivi presenti nel succo del bergamotto (sono stati già spediti circa 5, 6 mila quintali di frutti in Italia e all’estero), utilizzabili come premuta in casa. Grazie a questo ulteriore mercato speriamo di ampliare le nostre strutture produttive e di creare un benessere diffuso nella collettività”.

I bandi e le graduatorie oggi pubblicamente comunicati,  mettono a disposizione 4 milioni e 200 mila euro di contributi agli agricoltori della fascia ionica reggina, contribuiti che, come dai presenti sottolineato,  significano 10 milioni e mezzo di spesa ammessa.

Si offrirà tanto ossigeno all’economia locale  – ha detto il Presidente Pizzi – e  si consentirà ai produttori di organizzarsi in modo più razionale per competere meglio”.

Presente stamane anche il Dirigente generale del Dipartimento Agricoltura, Giuseppe Zimbalatti, che ha specificato il fatto che “ci siamo mossi lungo un fronte di lavoro costituito da due direttrici: il recupero di somme già stanziate e non spese (il recupero delle graduatorie) e l’avvio di nuovi bandi. Già nel marzo dell’anno passato – comunica Zimbalatti – era stato pubblicato un bando suddiviso in due misure, con una dotazione pari a 4 milioni di intervento pubblico, ma le risorse finanziare sono state di 2 milioni. Le graduatorie definitive, su un totale di circa 200 istanze pervenute, sono arrivate allo stanziamento di 41 aziende produttifere (riguardanti la cosiddetta AZIONE A, mirata al miglioramento del reddito globale dell’azienda) e di 10 aziende di trasformazione (riguardanti l’AZIONE B, basata sulla trasformazione e sulla commercializzazione).

“Amministrare la cosa pubblica – interviene in questo modo l’Assessore regionale all’Agricoltura, Michele Trematerra – significa fare scelte politiche, ma anche amministrative, che comportano il dover dare risposte al settore quanto più veloci possibili. Siamo arrivati a questi risultati perché ad oggi esiste un consorzio, dopo 30 anni di commissariamento dello stesso. Ci saremmo aspettati – sottolinea l’Assessore, facendo una breve parentesi nel discorso – dei progetti più innovativi per quanto riguarda l’AZIONE B. Nonostante questo, è giusto ricordare che il bergamotto, come il cedro, sono prodotti che riguardano e ‘brandizzano’ un territorio; il 90% della produzione mondiale di bergamotto avviene in questo territorio, quindi esiste un rapporto molto forte tra prodotto e territorio. L’agricoltura deve rappresentare un territorio, se un prodotto non lo si lega ad un territorio non avrà futuro sul mercato globale. Come medico sono convinto che il bergamotto posso essere utile anche per la salubrità. Speriamo che questo sia un ultimo tassello da aggiungere alle cose già fatte. Prossimamente – ha voluto ricordare ai presenti Trematerra – ci sarà anche un finanziamento mirato alla promozione del bergamotto: si deve far aumentare la domanda, portare fuori la conoscenza del prodotto. Una volta avviata questa operazione – conclude l’Assessore – si potrà pensare ad un investimento vero e proprio”.

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